Economia

Occupazione. Reddito di cittadinanza: il 15% dei beneficiari ha trovato lavoro

Redazione Economia mercoledì 11 novembre 2020

350mila persone hanno trovato un'occupazione grazie al RdC

Oltre un quarto dei beneficiari del reddito di cittadinanza tenuti alla sottoscrizione di un patto per il lavoro ha trovato un lavoro da quando è stata istituita la misura. I dati sono stati illustrati dal presidente dell'Anpal, Domenico Parisi, in una audizione alla Commissione Lavoro della Camera. Si tratta di 352.068 beneficiari, pari al 25,7% dei 1.369.779 tenuti a firmare il patto per il lavoro. La grande maggioranza dei contratti è stata a tempo determinato e al 31 ottobre i beneficiari RdC con un rapporto di lavoro ancora attivo erano 192.851. Il 15,4% dei beneficiari ha stipulato un contratto a tempo indeterminato, il 4,1% un contratto di apprendistato mentre il 65% ha avuto un contratto a termine. Il resto dei beneficiari ha avuto contratti di collaborazione o intermittenti. Con riferimento ai contratti a tempo determinato e di collaborazione - ha spiegato l'Anpal - il 69,8% ha una durata inferiore ai 6 mesi (quindi per quanto riguarda i contratti a termine quasi 160.000 su 228.800) , il 20,9% tra i 7 ed i 12 mesi ed una quota del 9,3% supera la soglia dell'anno. Se si guarda ai territori hanno avuto almeno un contratto il 47,5% dei beneficiari di reddito di cittadinanza obbligati alla firma del patto per il lavoro nella Provincia di Trento e appena il 19% in Campania. La percentuale è al 35,8% in Veneto, al 37% in Emilia Romagna e al 31,1% in Lombardia. Hanno una percentuale inferiore alla media nazionale insieme alla Campania, Sicilia (19,2%) e Calabria (24,1%).

Il problema resta l'incontro tra la domanda e l'offerta. In Italia potrebbero essere attivati1,8 milioni di nuovi posti se ci fossero competenze disponibili nella forza lavoro che invece mancano. Circa "1,8 milioni di posti disponibili -ha detto Parisi - non possono essere colmati perché mancano lecompetenze". In particolare in Italia mancano le middle skill, quelle in pratica tra il diploma e la laurea. "Per quel che riguarda la sinergia tra politiche attive epolitiche di sviluppo di nuovi mercati, sottolinea, l'Anpalvuole promuovere il modello delle industry academy, cheprevedano un forte partenariato pubblico-privato, finalizzato a colmare lo skill gap".