Economia

Ang. Dai programmi europei una spinta ai giovani

Maurizio Carucci venerdì 10 luglio 2020

Con l'Erasmus più opportunità per i giovani di trovare lavoro

Oltre 18 milioni di euro erogati per progetti che hanno coinvolto circa 25mila ragazzi nell'ambito dei programmi europei Erasmus+ e Corpo europeo di solidarietà-Esc, il nuovo programma nato nel 2018 su iniziativa dell'Unione Europea; poi il network radiofonico "Ang inRadio" con 44 stazioni in tutta Italia che vede impegnati 600 giovani ﷯speaker﷯ e 26 palestre di progettazione con 1.240 partecipanti. Ma anche 2.300 "youth worker" formati, cioè animatori socio-educativi che facilitano l'apprendimento e lo sviluppo personale e sociale dei giovani affinché diventino cittadini autonomi e responsabili, e 88 eventi sul territorio che hanno visto la partecipazione in tutto di oltre 10mila ragazzi. Sono i numeri della prima relazione al Parlamento sulle attività svolte nel 2019 dall'Ang-Agenzia nazionale per i giovani, che saranno illustrati questa mattina a Montecitorio dal direttore generale Domenico De Maio, alla presenza del presidente della Camera, Roberto Fico, e del ministro per le Politiche giovanili, Vincenzo Spadafora.

«Negli ultimi anni, a fasi alterne, l'attenzione dell'opinione pubblica si è concentrata spesso sul tema dei giovani, con prospettive di volta in volta diverse – spiega De Maio –. Il lavoro che non c'è, la fuga dei cervelli, la partecipazione sociale e politica alla campagna sui cambiamenti ambientali e climatici, l'allarme criminalità, la crescita delle start-up innovative. Un dibattito che spesso ha dimenticato di ascoltare proprio i veri protagonisti: i giovani. Nell'ultimo anno l'Agenzia è intervenuta con passione, autorevolezza e competenza in questo dibattito istituzionale per provare ad invertire la tendenza della narrazione sul mondo giovanile, con un approccio che mettesse finalmente al centro dell'attenzione i nostri ragazzi, che desse loro voce, gli spazi fisici e digitali che, infine, li rendesse protagonisti del presente, non solo del futuro».

L'Italia vanta il primato di essere il primo Paese di destinazione dei giovani europei che hanno aderito al Corpo europeo di solidarietà, a partire da dicembre 2016. Dei 30mila giovani che hanno partecipato ai progetti, 2.983 sono stati accolti in Italia principalmente per volontariato, ma anche per tirocini e lavoro. Nel 2019 sono stati presentati poi 1.511 progetti in Erasmus+, per più di 11 milioni di euro, e 414 progetti in Esc per oltre sette milioni di euro.

Il messaggio lanciato alla politica è che investire sui giovani ha il suo ritorno: l'80% dei ragazzi che partecipa ai programmi europei, infatti, ritiene di avere maggiori opportunità lavorative. È quanto emerge anche da una ricerca di Ray (Research-based analysis and monitoring of european youth programmes) realizzata da una rete europea costituita da ricercatori, istituti di ricerca, Università e Agenzie nazionali. Secondo lo studio, a incidere su questo dato dell'80 per cento è l'acquisizione delle cosiddette soft skill, cioè di competenze, capacità ed abilità non legate a una specifica conoscenza tecnica, ma piuttosto di qualità personali e comportamentali che favoriscono una prestazione lavorativa di alta qualità. La ricerca individua chiaramente come la grande parte dei beneficiari dei programmi, a seguito dell'esperienza di mobilità, abbia intenzione di approfondire la conoscenza della lingua straniera (oltre l'85%), a testimonianza di un interesso elevato alla scoperta di un nuovo sistema culturale e di valori. Questo è il principale "effetto" sul percorso dei partecipanti spendibile anche nel proseguimento della vita professionale e lavorativa del ragazzo.

Inoltre, è stata condotta un'analisi sulle conoscenze acquisite dai partecipanti in relazione alla propria fascia d'età. È emerso che nell'ambito della fascia d'età più bassa (15/17 anni) il tema che maggiormente sensibilizza le nuove generazioni riguarda le problematiche ambientali. Mentre in quella immediatamente successiva (18/20 anni) vi è una particolare attenzione a temi connotati da un forte carattere sociale come la non discriminazione, le questioni europee e i diritti umani. Infine, c'è il capitolo della cooperazione internazionale: per il 2019 l'Agenzia ha ricevuto fondi per un milione e 454mila euro da destinare ad attività transnazionali.