Economia

Allianz Italia. Apprendistato in assicurazione per 30 studenti milanesi

Cinzia Arena martedì 20 giugno 2017

I trenta ragazzi che partecipano al progetto dualità scuola-lavoro di Allianz

Non è un semplice progetto di alternanza scuola-lavoro. Ma un’occasione per fare un’esperienza (retribuita) in azienda, preparare una super-tesina in vista della maturità e scegliere con maggiore cognizione di causa il proprio percorso universitario. Trenta ragazzi di Milano che frequentano il quarto anno delle superiori (liceo scientifico e istituti tecnici) sono stati selezionati dalla rispettive scuole per partecipare al primo progetto in Italia di dualità scuola-lavoro sul modello tedesco. Un contratto di assunzione in piena regola (da apprendisti con stipendio lordo settemila euro l’anno). Tre giorni al mese di lavoro durante l’anno scolastico e quasi due mesi d’estate presso gli uffici (da quello statistico a quello legale, passando per organizzazione eventi e ambito assicurativo) di Allianz Italia, uno dei principali gruppi assicurazioni con 5500 dipendenti e 7,2 milioni di clienti.


«Il nostro obiettivo è far conoscere questo modello che viene applicato in Germania con successo ad altre aziende, sino ad oggi in Italia l’apprendistato era riservato solo alle scuole professionali» ha spiegato il direttore generale di Allianz Italia Maurizio Devescovi. Daniela Palumbo, direttore generale del Ministero dell’Istruzione ha precisato che il progetto è stato avviato in base alle norme contenute nel Jobs Act ed è ovviamente un passo in avanti rispetto all’alternanza che ogni anno vede coinvolti oltre 500mila ragazzi delle superiori. «In Italia siamo abituati ad un sistema rigido in cui prima di studia e poi si entra nel mondo del lavoro. Ma è arrivato il momento di cambiare».

Per i ragazzi entrare in una realtà così strutturata è stata una sfida. Impegnativa «perché abbiamo dovuto rinunciare a parecchio tempo libero» spiega Davide che con il primo stipendio ha comprato dei vestiti da "ufficio" ma anche piena di sorprese. «Mi ha aiuto a gestire meglio paure e ansie, a superare i miei limiti» ammette Francesca con disarmante sincerità.