Economia

Innovazione. L'algoritmo che farà di te un Beatles

Massimo Iondini lunedì 24 ottobre 2016

I Fab Four al loro apice

Non conosci nemmeno la scala di do maggiore ma vuoi diventare un compositore? Non hai mai messo le mani su una tastiera ma vuoi sfondare su youtube per lanciare sul mercato una tua hit? Vuoi realizzare un brano con una certa ritmica, una melodia semplice e accattivante con un arrangiamento che richiami le sonorità di un'amata popstar o della boyband del momento? Tranquillo, la tecnologia sta per sfornare la pappa pronta giusta per te.

Un archivio di 13.000 canzoni

Sony sta infatti sviluppando un sistema di algoritmi in grado di creare “nuova” musica in base alle proprie preferenze e agli interessi musicali. Il sistema, chiamato Flow Machines, avrà nel proprio data base oltre 13.000 canzoni esistenti e regolarmente depositate. Da questo elenco, l'utente potrà scegliere un qualsiasi numero di titoli con un determinato suono con il quale si vorrebbe comporre la “nuova” canzone.

Ma che cosa farà questo algoritmo? Batterà a tappeto alla velocità della luce tutta la sua potente memoria interna analizzando ritmo, intonazione e armonia di ognuna delle 13.000 canzoni o di una parte di esse in base a una sorta di pre-scrematura. Quindi, terminata la ricerca, ricaverà una partitura con caratteristiche simili, ma non troppo. Gli algoritmi sono stati infatti programmati in modo che le nuove canzoni siano abbastanza differenti per evitare il plagio.

Tra Dalla e Morricone

“Potenza della lirica dove ogni dramma è un falso” cantava Lucio Dalla in “Caruso”. Potenza della tecnologia dove ogni programma è un rischio. Soprattutto quando a essere minacciata è la creatività, quella che viene soltanto da dentro se stessi. Produrre non è creare. La potenza di una canzone è sempre stata insita nella sua prerogativa di poter toccare le più sensibili corde dell’animo umano. Difficile per un algoritmo riuscirci.

Che una canzone esca ora da un tecnologico frullatore potrebbe anche non stupire, visti questi nostri artificiali tempi robotici. Il problema è semmai la perdita della soddisfazione che chi crea qualcosa solitamente prova. Una delle domande onnipresenti in molti questionari e test è sul grado di soddisfazione dell’intervistato rispetto a qualcosa. Altissima, alta, buona, media, bassa, bassissima sono di solito le risposte. Pare improbabile che un futuro “compositore” di canzoni sfornate da un algoritmo possa evitare di mettere una croce sull’ultima casella. Al massimo potrà rallegrarsi di avere evitato una citazione in giudizio per plagio. Ma non potrà mai dire, con Ennio Morricone, che per scrivere musica servono “ispirazione e soprattutto traspirazione”.

Stando a quanto annunciato dalla Sony, Flow Machine avrebbe già realizzato una canzone, intitolata "Daddy's Car": un prodotto in stile Beatles per “creare” il quale il sistema ha analizzato circa 45 canzoni. Di sicuro il titolo sembra appropriato: la macchina di papà. Su cui farsi scarrozzare, noiosamente seduti.