Economia

Governo/Jobs act. Al posto delle collaborazioni un nuovo contratto

venerdì 13 febbraio 2015
Il governo rimette mano alle tipologie contrattuali, ma sembra intenzionato a crearne anche una nuova per evitare che la fine delle collaborazioni si tramuti in una perdita di occupazione. Le nuove linee guida del terzo decreto delegato di attuazione del Jobs act dovrebbero quindi prevedere l'addio (graduale) alle collaborazioni dal 2016, la valorizzazione del part time, l'eliminazione del lavoro a chiamata, una stretta sulle associazioni in partecipazione, l'aumento del tetto per i compensi con voucher e il possibile arrivo di una nuova forma contrattuale, a mezza strada tra il lavoro dipendente e quello autonomo.Norme che il governo è intenzionato ad approvare nel Consiglio dei ministri in programma per il 20 febbraio, mentre per il 18 febbraio il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha convocato i sindacati sulla materia.    I tecnici sono al lavoro nel tentativo di limitare le forme di lavoro più precarie, ma sarà difficile immaginare che le centinaia di migliaia di contratti di collaborazione riescano a ricadere nelle partite Iva (quelli che sono effettivamente autonomi) o nel nuovo contratto a tutele crescenti (le forme più vicine a un rapporto di lavoro subordinato), come abbiamo evidenziato in un nostro articolo nei giorni scorsi. Di qui l'ipotesi di creare una nuova forma, il "contratto economicamente dipendente" per tutelare le persone che hanno una collaborazione in mono-committenza."Stiamo lavorando per trovare soluzioni che semplifichino e non creino problemi - afferma ilsottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova - vogliamo ridurre le tipologie contrattuali ma non possiamo irreggimentare quello che non è irreggimentabile. Ci facciamo carico del mondo dellavoro reale. Non vogliamo che alcuni lavori vadano nel sommerso".Intanto i sindacati si preparano all'incontro del 18 con il ministro Poletti. "La Cgil si augura che il 18 il governo intenda fare una discussione vera e non un monologo. Purtroppo - dice il segretario generale, Susanna Camusso - l'esperienza di questi mesi è di monologhi, sui quali non era possibile dir nulla; nell'ultimo incontro sui decreti, non ce li hanno nemmeno presentati. Siamo sempre disposti a farci stupire da effetti speciali".La Cisl, con la leader Annamaria Furlan parla di incontro importante che potrebbe aprire una "pagina nuova. Finalmente - sottolinea - mettiamo le mani su un capitolo che deve diventaredavvero una pagina nuova dando un contratto a tempo indeterminato alle persone"."Andrò all'incontro con Poletti - dice il leader Uil, Carmelo Barbagallo - con spirito laico: non sono né pessimista né ottimista, ma spero che mi stupiscano. Il Presidente del Consiglio ci ha chiesto dove eravamo quando i Parlamenti a maggioranza sia di centro-sinistra sia di centro-destra varavano leggi che hanno generato precariato. Io spero di poter dire di esserci stato quando, finalmente, un Governo di centro-sinistra ha cancellato le norme di precarietà".