Chiesa

Intervista. Vere o false apparizioni mariane, ecco «i criteri» per distinguerle

Riccardo Maccioni sabato 17 giugno 2023

Padre Stefano Cecchin, presidente della Pontificia accademia mariana internazionale

Innanzitutto una precisazione. «La nostra è una Commissione di studio. Non vogliamo sostituirci alle diocesi ma aiutarle, sostenerle nel loro impegno». Padre Stefano Cecchin è il presidente della Pontificia Accademia mariana internazionale, al cui interno nell’aprile scorso ha iniziato la sua attività l’Osservatorio sulle apparizioni mariane e i fenomeni mistici nel mondo (Oisa).

«In realtà è nato nel 2018 ma per via del Covid l’ufficializzazione è stata ritardata. Compito della nostra accademia è offrire una sana formazione mariologica in vista di un altrettanto sana pietà popolare».

Inutile dire che in questi giorni, almeno in Italia, il primo pensiero va a Trevignano Romano dove la Madonna apparirebbe ogni terzo giorno del mese a una presunta veggente. Per studiare bene il fenomeno il vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi ha istituito una Commissione sconsigliando, parallelamente, di partecipare ai raduni mensili.

«Ma noi con il fenomeno in sé non abbiamo niente a che fare. Siamo una realtà interdisciplinare, che studia, raccoglie materiale e lo mette a disposizione della formazione di chi fa parte di queste commissioni locali. È un po’ come succede nelle università di medicina: la facoltà insegna ma è l’ospedale a praticare le cure. Noi siamo la facoltà, le diocesi sono gli ospedali».

Solo in Italia attualmente sarebbero in corso un centinaio di mariofanie, di apparizioni. «Noi lavoriamo per aiutare le persone ad avere una coscienza critica nei confronti di questi fenomeni – prosegue Cecchin, frate minore francescano – , a sapersi difendere da chi vuole manipolare la loro fede».

Il rischio che ciò accada, infatti è molto concreto. «Soprattutto nell’ultimo periodo ci troviamo di fronte a fenomeni mistici, nel mondo, che trattano argomenti non strettamente legati al messaggio evangelico che è un annuncio di gioia, è riconoscere che Dio ama tanto l’umanità da sacrificare suo figlio».

Dalle apparizioni mariane in effetti, ci si aspetta che trattino argomenti “sacri”. «In questo senso noi cerchiamo di analizzare logicamente le cose, a partire da cosa insegna il Vangelo. E quindi, di conseguenza, studiamo cosa viene detto in queste apparizioni, quali sono i possibili giochi politici o economici che si potrebbero nascondere dietro queste forme di fenomeni.

La domanda è: sono per il bene comune o per gli interessi di gruppi o persone? E ancora: perché oggi si vuole mettere in crisi il Papa, la Chiesa, le istituzioni civili? Maria è portatrice di pace, viene a guidarci all’incontro con Dio perché Dio mi ama, offre il suo figlio per i peccatori, non per castigare il mondo».

A questo proposito esistono dei criteri per stabilire la veridicità delle apparizioni, la loro autenticità.

«Il primo, fondamentale, è la Parola di Dio. Nessun messaggio delle cosiddette apparizioni private dev’essere in contrasto con la rivelazione contenuta nella Bibbia, nella Sacra Scrittura. Come si capisce, tornando al lavoro dell’Osservatorio è fondamentale il ruolo del biblista».

Un altro elemento di valutazione riguarda chi riceve i messaggi. «La figura del veggente dev’essere di grande umiltà. “Dio ha guardato l’umiltà della sua serva”, recita il Magnificat». E invece? «Mi colpisce come ci siano veggenti moderni che hanno bisogno dell’avvocato. Se io ho fede, se Maria mi appare realmente non ho bisogno di avere autorità civili che mi difendono».

E dire che in passato i contrasti sulle figure dei veggenti non sono certo mancati. «Ma nella storia delle apparizioni e dei fenomeni mistici le persone che hanno ricevuto questi doni non si sono mai messe contro la Chiesa. La Madonna non viene a chiacchierare o a parlare contro il Papa e il vescovo ma per guidarmi a seguire Gesù: fate quello che dirà, chiede nelle Nozze di Cana».

Non ha senso, insomma guardar solo alla Madonna. «Come si diceva, Maria porta sempre a Gesù, se tutto si esaurisce in lei, siamo all’idolatria.

Nell’iconografia francescana dell’Immacolata, Maria ha in braccia il Bambino e tiene il piede sul serpente ma a schiacciarlo è il Bambino con una lancia a forma di croce. È Cristo il centro ».

Se il cuore del Messaggio non cambia, lo stile con cui viene presentato si adatta al tempo. «Nelle apparizioni, attraverso Maria, Dio guarda alle necessità del tempo, alla mentalità, alla cultura attuale. Nel passato per esempio c’era soprattutto la paura di Dio e il suo castigo».

Il cuore del Vangelo però non è il terrore dell’inferno. «Il messaggio evangelico è prima di tutto, un annuncio di gioia. L’angelo dice a Maria, “rallegrati”».

Resta da capire perché dobbiamo rallegrarci. «Perché Dio ama, perdona e offre suo figlio per tutti gli uomini anche se sono peccatori». Non un’immagine di paura insomma. «Il problema è che il diavolo vuole dividere la Chiesa. E per riuscirci, si avvale anche di pseudo rivelazioni».

L’Osservatorio è nato proprio per riconoscerle. «Proprio per questo l’approccio è multidisciplinare, si avvale di competenze diverse e qualificate, personalità di alto profilo scientifico».

Una realtà di servizio comunque. «Vogliamo essere uno strumento di informazione e formazione, senza alcuna volontà di sostituirsi alle Commissioni diocesane, bensì al contrario sostenendole. L’idea è che in ogni Chiesa locale ci sia un luogo, un ambiente dove un gruppo interdisciplinare di persone, dal medico allo psichiatra, al giurista eccetera possa essere punto di riferimento per discernere il dono spirituale che Dio dà alle persone. Poi, ripeto, spetterà al vescovo e alla Commissione diocesana raccogliere il materiale sui casi specifici fino alla pubblicazione del documento finale».

Tante specialità insieme per favorire un approccio completo e quindi più sicuro. «Lavoriamo per aiutare soprattutto i fragili ad avere una coscienza critica, a sapersi tutelare dagli imbrogli, dalle truffe di chi vuole approfittare delle difficoltà economiche, spirituali, fisiche per manipolarli. Papa Francesco vuole che si crei una casa comune dove le persone siano autonome, indipendenti, senza condizionamenti». Nella ricerca della verità, l'unica strada, anche nel campo della apparizioni, capace di renderci liberi.