Chiesa

L'ASSOCIAZIONE FONDATA NEL 1903. Unitalsi, una storia di «carità creativa»

Eugenio Fizzotti giovedì 28 giugno 2012
​Era il 1903 quando Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei principi Barberini, un ragazzo poco più che ventenne, affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile che lo costringeva in carrozzella da quasi dieci anni, e alimentava la sua ribellione a Dio e alla Chiesa, avendo saputo dell’organizzazione di un pellegrinaggio a Lourdes, chiese di parteciparvi con una precisa intenzione: giungere dinanzi la grotta di Massabielle e, qualora non avesse ottenuto la guarigione, togliersi la vita con un gesto clamoroso. Ciò, fortunatamente, non accadde. Davanti alla grotta dove l’Immacolata era apparsa a santa Bernadette, Giovanni Battista Tomassi venne colpito dalla presenza dei volontari e dal loro amorevole servizio, vedendo quanto la condivisione dei volontari regalava conforto, speranza e serenità ai sofferenti.Come conseguenza dell’esperienza vissuta dinanzi alla grotta, decise di dare vita a un’associazione internazionale: l’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari internazionali). L’Unitalsi si propone di incrementare la vita spirituale degli aderenti e di promuovere un’azione di evangelizzazione e di apostolato con le persone ammalate, disabili e in difficoltà, in riferimento al messaggio del Vangelo e al magistero della Chiesa.Nel 1972 i responsabili dell’Unitalsi decidono di acquistare a Lourdes l’albergo Bethanie, costruito nei primi anni del ’900 accanto al fiume Gave che, a poca distanza dalla Porta St. Michael. La struttura consentiva inizialmente l’accoglienza di 167 malati e, dopo una profonda ristrutturazione, effettuata dal 1994 al 1998, e finalizzata a eliminare le barriere architettoniche che ponevano grosse limitazioni ai disabili, ha raggiunto la capienza di 350 posti letto in camere da due a sei letti, ciascuna con uno o più bagni appositamente attrezzati. Chiamata felicemente Salus Infirmorum la struttura ha favorito l’emergenza di un piacevole senso di gratitudine quando si è verificata la collocazione anche di una sala per la televisione, una fornita videoteca, una sala gioco per i bambini, due sale da pranzo, una cappella, cinque camere per i cappellani.Nel corso degli ultimi due anni, l’Unitalsi, tenendo conto di numerosi fattori, ha deciso di acquisire altre strutture a Lourdes per poter finalmente risolvere i problemi riscontrati nell’accoglienza degli ammalati e del personale dei pellegrinaggi. Si è così venuto a creare attorno al Salus Infirmorum un polo di accoglienza formato degli ex hotel La Source, il Florence e il Maris Stella per facilitare il lavoro dei volontari e offrire la possibilità di vivere in strutture decorose e gestite in prima persona.Recarsi a Lourdes con l’Unitalsi significa vivere in modo diverso la permanenza perché, per un cappellano, è possibile trascorrere giorno e notte assieme agli ammalati e aiutarli a respirare un clima di serenità e di fraterna condivisione.Non solo. Durante l’ultimo pellegrinaggio a Lourdes della sezione unitalsiana della Calabria, è stato possibile festeggiare il quarantesimo anno di fondazione del Salus Infirmorum: in questa occasione, le numerose le testimonianze del personale e anche degli ammalati hanno permesso di sperimentare come il servizio di carità, semplice e continuo, che caratterizza sia la vocazione e che i membri dell’associazione, consente agli ammalati e ai disabili di vivere con serenità la loro difficile esperienza di sofferenza.