Chiesa

La nomina. Giuseppe Russo, un vescovo ingegnere per Altamura

Vito Salinaro giovedì 7 dicembre 2023

Monsignor Russo intervistato dopo la nomina

Monsignor Giuseppe Russo, 57 anni, attuale parroco di San Francesco d’Assisi, a Martina Franca (Taranto), è il nuovo vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. L’annuncio, in contemporanea con la pubblicazione del bollettino della Sala stampa vaticana, è stato dato a Taranto, nel Salone dei Vescovi dell’episcopio, dall’arcivescovo Ciro Miniero alla presenza del nuovo pastore, e, nella cattedrale di Altamura, dall’arcivescovo-vescovo Giovanni Ricchiuti, che lascia la Chiesa locale, per raggiunti limiti di età, a distanza di 10 anni dalla nomina. Una missione, quella perseguita da Ricchiuti, fortemente improntata all’attenzione agli ultimi e arricchita dall’impegno come presidente nazionale di Pax Christi.

Russo è nato il 12 giugno 1966 a San Giorgio Jonico (Taranto). Ha studiato filosofia e teologia nel Pontificio Seminario Romano Maggiore, conseguendo il baccellierato in teologia e la licenza in diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense di Roma (1996). Ma il nuovo vescovo è anche laureato in ingegneria civile all’Università di Pisa e vanta un titolo di architetto onorario (2014). Ha guidato il Servizio nazionale per l’Edilizia di culto della Cei (2005-2015), prima di essere chiamato all'incarico, nel 2016, di sotto-segretario dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, che ha ricoperto fino al 2022, anno del trasferimento a Martina Franca.

L’arte e l’architettura hanno sempre destato il suo interesse. Ha esperienze di docenza al master Architettura e arti per la liturgia del Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo (2010-2015); è stato componente della giuria del Premio europeo e del Premio internazionale di Architettura Sacra istituiti dalla Fondazione Frate Sole (2009-2015), e membro del Comitato scientifico per l’Osservatorio sull’Architettura sacra del Centro Studi Dies Domini di Bologna (2011-2015). Il 14 febbraio 2014 ha ricevuto il titolo di “architetto onorario” dal Consiglio nazionale degli architetti.

Quella che Russo immagina, nel primo messaggio rivolto alla diocesi murgiana ­- cui afferisce l’ente ecclesiastico Ospedale Miulli, divenuto nel tempo un punto di riferimento per migliaia di pazienti pugliesi e delle regioni limitrofe -, è «una Chiesa in crescita, che si lasci guidare e trasformare dal Vangelo secondo le attese del nostro tempo». Una Chiesa «che intenda decisamente rafforzare la propria identità di comunità, che faccia della comunione e della condivisione il proprio impegno per il futuro, che sia una Famiglia coesa, attenta alle diverse ricchezze storiche e culturali, aperta e accogliente, dialogante e profetica nella società e nel territorio. Non una Chiesa muta o loquace, né nostalgica o sbilanciata in avanti, ma fedele alle sue radici e capace di rinnovarsi, senza inerzia né timore. La nostra Chiesa: bella, grata e generosa».

Quindi il riferimento alle parole che Gesù rivolge a Simon Pietro, all’“alba della Chiesa”: «Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle». Parole che «risuoneranno oggi e sempre come imperativo per ogni pastore chiamato dal Signore a guidare una porzione del suo popolo». L’esortazione, osserva Russo, «ha un duplice significato. Il pastore deve pascere, ma nello stesso tempo lasciarsi evangelizzare dal gregge, il quale a sua volta deve farsi pascere dal pastore. Protagonista di questa reciprocità è lo Spirito del Risorto, che anima efficacemente ogni pastorale e rende il gregge capace di vivere la fede per edificare il Regno di Dio». Monsignor Russo prenderà possesso della diocesi di Altamura l’11 febbraio prossimo.