Chiesa

L'iniziativa. Torna il Tempo del creato. Le Chiese unite per la giustizia ambientale

Riccardo Maccioni venerdì 1 settembre 2023

in Brasile un murale che denuncia la crisi ambientale nell'America Latina

A dare la notizia è stato il Papa stesso. Mercoledì scorso a margine dell’udienza generale ha annunciato che il prossimo 4 ottobre verrà pubblicata un’Esortazione apostolica di aggiornamento dell’enciclica Laudato si’. La scelta della data non è casuale. Il 4 ottobre si festeggia san Francesco d’Assisi patrono dell’ecologia, inizierà l’Assemblea sinodale sulla sinodalità e si conclude il “Tempo del creato”, mese dedicato in modo speciale alla tutela della casa comune. Un periodo, in cui ogni anno le Chiese cristiane, a partire dal 1° settembre, promuovono riflessioni e approfondimenti sulla salvaguardia della terra, madre e sorella che ci garantisce la vita, a dispetto delle ferite che quotidianamente le procuriamo.


Nel Messaggio per l’odierna giornata mondiale, dedicata appunto alla preghiera per la cura dell’ambiente, il Papa si sofferma in particolare sul tema scelto per il Tempo del creato 2023, che a partire dalle parole del profeta Amos sottolinea la necessità “che scorrano la giustizia e la pace” come un torrente perenne. Il richiamo immediato è alle sperequazioni che la cattiva gestione del clima e del territorio procurano all’intera famiglia umana, danneggiando però in particolare le comunità più povere. Le conseguenze sono alluvioni, carestie, migrazioni forzate. Di qui l’invito al cambiamento personale e collettivo. «Dobbiamo decidere - scrive il Pontefice - di trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società». Adottiamo comportamenti «con meno sprechi e meno consumi inutili» - chiede Francesco -, «cerchiamo di essere il più possibile attenti alle nostre abitudini e scelte economiche, così che tutti possano stare meglio», «collaboriamo alla continua creazione di Dio attraverso scelte positive: facendo un uso il più moderato possibile delle risorse, praticando una gioiosa sobrietà, smaltendo e riciclando i rifiuti e ricorrendo ai prodotti e ai servizi sempre più disponibili che sono ecologicamente e socialmente responsabili». Quanto alle pressioni sulle politiche pubbliche, l’appuntamento più significativo di quest’anno sarà il vertice Cop28 in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre prossimi, in cui i leader mondiali dovranno, sottolinea il Papa, «ascoltare la scienza e iniziare una transizione rapida ed equa per porre fine all’era dei combustibili fossili».


Sollecitazione che torna nel Messaggio firmato insieme dall’arcivescovo di Vilnius, Gintaras Grusas, presidente del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee) e dall’arcivescovo Nikitas di Thyateira e Gran Bretagna presidente del Cec (Consiglio ecumenico delle Chiese). Un appello “ecumenico” in cui si ribadisce che «l’opportunità di creare un modo di vivere più equo e sostenibile per l’intera umanità dipende dal nostro impegno a proteggere la casa comune, cambiando stile di vita, favorendo la temperanza e la sobrietà nell’utilizzo di risorse che sono un dono di Dio per noi. Ma in modo speciale - continua il testo - dipende dall’impegno e dal lavoro riflessivo di coloro che sono più direttamente coinvolti nella politica e nella vita sociale».


La cifra interconfessionale è del resto nel Dna stesso del Tempo del Creato e rimanda al patriarca ecumenico Dimitrios I che nel 1989 proclamò il 1° settembre “Giornata di preghiera per il creato” per la Chiesa ortodossa orientale. L’esempio è stato seguito da altre comunità e da papa Francesco per la Chiesa cattolica nel 2015. Non a caso, da molto tempo, i cristiani di diverse confessioni e denominazioni organizzano iniziative comuni, sia a livello locale che internazionale. Due in particolare gli incontri cui il Comitato direttivo del tempo del Creato invita a partecipare quest’anno. La veglia di preghiera “Together-Raduno del popolo di Dio”, organizzata per il 30 settembre dalla comunità di Taizé in collaborazione con numerose altre Chiese, associazioni ecclesiali ed ecumeniche. E poi l’incontro mondiale di preghiera online in programma oggi a partire dalle 15, cui ci si può iscrivere sul sito tempodelcreato.org. Perché anche le iniziative sociali più nobile e innovative hanno bisogno di un di più spirituale, di realizzarsi alzando gli occhi al cielo, verso il Creatore che ci ha dato in custodia la terra. Dobbiamo essere «uniti nella preghiere e nell’azione», scrivono Grusas e Nikitas. «Vogliamo lavorare e pregare - concludono - affinché le nostre chiese diventino spazi accoglienti dove si senta chiaramente una voce che proclama: “La giustizia e la pace scorrano come un torrente perenne nel nostro mondo”».