Chiesa

ROMA. Toniolo maestro di fede: oggi la beatificazione

Salvatore Mazza sabato 28 aprile 2012
Il programma della beatificazione di Giuseppe Toniolo prevede l’accesso - la cerimonia è aperta a tutti coloro che vogliono prendervi parte - alla Basilica papale di San Paolo fuori le Mura dalle 7 alle 9. Alle 10.30 inizierà la Messa presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo. La celebrazione di beatificazione sarà trasmessa in diretta da Rai Uno. Alle 12 il Regina Coeli e il saluto del Papa. Nel contesto della beatificazione l’Azione cattolica propone due iniziative aperte a tutti: questa sera alle 21.30, sul sagrato della Basilica di San Pietro si terrà una veglia di preghiera. Domenica alle 16, alla Domus Pacis, è in programma un incontro pubblico sull’attualità di Giuseppe Toniolo.Oggi «è in auge l’idea che la pace si costruisce eliminando le differenze», ma «la via percorsa dal Toniolo è diversa da quella del mondo attuale». Per il nuovo beato, infatti, «riappropriarsi dell’identità cristiana era la via per la costruzione della pace». E infatti «l’omologazione imposta dalla logica del "politicamente corretto" non giova alla crescita della società, mentre il confronto tra le diversità e un aperto e sincero dialogo sono fattori di crescita nella giustizia e nella pace». E dunque «non le differenze vanno eliminate, ma va intensificato il dialogo».Lo ha scritto il cardinale segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, nel messaggio inviato al seminario promosso dal Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac), dall’Istituto Toniolo e dal Comitato delle Settimane sociali dei cattolici italiani, in collaborazione con il Pontificio Consiglio giustizia e pace e con il Pontificio Consiglio per i laici, alla vigilia della beatificazione di Giuseppe Toniolo, che è in programma domani a San Paolo fuori le Mura. «In ogni momento storico – ha scritto ancora Bertone, il cui messaggio è stato letto letto da monsignor Peter Wells, assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato, all’apertura dei lavori – vi sono stati dei pionieri, che hanno dato nuovo impulso al Vangelo: nel primo millennio sono stati i monaci, nel secondo gli ordini mendicanti, nel terzo toccherà ai laici».Nell’attività di tutto il popolo di Dio, è scritto ancora nel messaggio, in riferimento al tema del seminario – Alla scuola di Giuseppe Toniolo. L’impegno e il contributo dei laici nella comunità internazionale, per un mondo più giusto, più pacifico, più umano –, proprio i laici, «fatti partecipi della missione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, assolvono compiti propri nella Chiesa e nel mondo. Essi esercitano veramente un apostolato con il loro impegno per l’evangelizzazione e la santificazione degli uomini, animando e perfezionando con spirito evangelico l’ordine delle realtà temporali, in modo che la loro attività in questo campo costituisca chiaramente una testimonianza a Cristo e serva alla salvezza degli uomini». In particolare «le prime iniziative del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e l’imminente Anno della fede sono occasioni propizie, soprattutto per i laici, per ripartire con nuovo slancio nell’animazione cristiana delle realtà temporali».Intervenendo ai lavori del seminario, il segretario di «Giustizia e pace», il vescovo Mario Toso, ha sottolineato come Toniolo può essere considerato non solo un precursore della Rerum novarum, ma «per certi aspetti, anche della Quadragesimo anno – si pensi solo alla sua proposta di rendere i lavoratori partecipi agli utili delle imprese – e della stessa Caritas in veritate di Benedetto XVI, vero e proprio "manifesto sociale" per il Terzo Millennio», con la quale tre sono i «punti fondamentali» di coincidenza tra il pensiero di Toniolo e il magistero di papa Ratzinger: «Il ruolo civilizzatore del cristianesimo, il rapporto tra etica ed economia e l’appello alla santità».