Chiesa

Il testamento di Tettamanzi. «Canto il Magnificat per una vita piena di grazie»

Dionigi Tettamanzi sabato 4 agosto 2018

Il cardinale Dionigi Tettamanzi

Pubblichiamo il “testamento spirituale” del cardinale Dionigi Tettamanzi, che fu letto in occasione del trigesimo della morte nella città che gli diede i natali il 14 marzo 1934, la sua amata Renate in provincia di Monza-Brianza. Il documento datato nel 2015 e scritto quasi due anni prima della scomparsa di Tettamanzi avvenuta il 5 agosto dell’anno scorso rappresenta quasi un “inedito” nell’opera bibliografica dell’arcivescovo di Milano. Nel testo che porta la firma di Tettamanzi e il motto episcopale “Gaudium et pax” (“Gioia e pace”) vi è tutto il suo rendimento di grazie, un autentico “Magnificat”, per la sua vita di «prete e di vescovo per sempre» accanto alla gente. E a conclusione il porporato chiede semplicemente di «pregare» per la sua «anima».

Bernaga, 9 agosto 2015
In questo Monastero delle Romite ambrosiane che mi accoglie per alcune giornate di preghiera e di riflessione, stendo il mio cosiddetto Testamento Spirituale.
1. Con Maria SS. canto il Magnificat come rendimento di grazie al Signore per tutti i doni ricevuti. Guardando la mia vita confesso con gioiosa convinzione che «tutto è grazia»!. Penso in particolare al dono del Battesimo, dell’Eucaristia, del Sacerdozio e della testimonianza di fede che da tantissime persone ho ricevuto!
2. Mi appello con fiducia alla tua misericordia, o Cristo Signore, per tutti i miei peccati. Chiedo perdono per le mancanze commesse al mio ministero presbiterale ed episcopale, in particolare le mancanze verso le persone che ho dimenticato, giudicato, deluso e offeso e non sostenuto nel loro cammino di fede.
3. Sento ora il bisogno di ripetere ancora una volta il mio amore alla Chiesa Madre e Maestra. A quest’amore ho cercato sempre di ispirare, con spirito missionario e nel segno della gioia pastorale, l’annuncio del Vangelo e la presentazione della dottrina della Chiesa.
4. Ancora una volta saluto nel Signore tutte le persone e le comunità che ho incontrato e cercato di servire come prete e fratello.
5. Chi vorrà in qualche modo ricordarmi, preghi per la mia anima.
Grazie e “arrivederci”.
Gaudium et pax!
Dionigi card.Tettamanzi
Arcivescovo di Milano (2002-2011)