Chiesa

PIETRO E IL MONDO. Sui giornali richiamo a giustizia e partecipazione

Camille Eid mercoledì 12 settembre 2012
​Ampio spazio viene dedicato dalla stampa libanese all’imminente visita del Papa, con schede sulla figura di Benedetto XVI e i temi religiosi e sociali a lui cari. Il quotidiano ad-Diyar, ad esempio, pubblica a puntate la traduzione araba dell’enciclica Deus caritas est, sottolineando la frase in cui il Papa afferma che «la giustizia è lo scopo e quindi anche la misura intrinseca di ogni politica». Ieri, tra i commenti politici messi in risalto da tutti i quotidiani di Beirut uno proveniva proprio dal presidente della Repubblica libanese. Nella dichiarazione rilasciata all’agenzia stampa nazionale Michel Suleiman sottolinea che «il Papa viene in Libano per affermare il ruolo dei cristiani orientali, il che va incontro al ruolo del Libano come centro di dialogo interreligioso e interculturale». «Il Papa, ha aggiunto Suleiman, incoraggia i cristiani a partecipare (alla vita politica, ndr) e a rimanere radicati nella terra». In un editoriale uscito ieri sul prestigioso quotidiano An-Nahar, le visite pastorali compiute nelle ultime settimane dal patriarca maronita Bechara Rai nella regione a maggioranza sunnita di Akkar e in quella a maggioranza drusa dello Chouf vengono messe in relazione con la visita di Benedetto XVI in Libano, per affermare «l’importanza che le comunità non cristiane conferiscono alla visita del Papa, e ciò attraverso una rimessa in evidenza del radicamento della presenza cristiana e del ruolo dei cristiani in Libano nelle attuali circostanze regionali, oltre a contribuire a smentire le voci che vorrebbero legare il destino dei cristiani della regione alla vita del regime siriano». «Puntando i riflettori sui cristiani e sul Libano – si legge ancora nell’editoriale – la visita del Papa offre un’immunità sia ai cristiani sia al Libano, grazie anche all’attaccamento al pluralismo espresso da più parti libanesi». Sul quotidiano As-Safir, accanto a una dettagliata scheda sui precedenti viaggi all’estero di Benedetto XVI, un articolo tenta con un anonimo «esperto» del Sinodo sul Medio Oriente una «lettura anticipata» dell’esortazione apostolica che il Papa firmerà in Libano e degli «ultimi ritocchi» che essa potrebbe subire alla luce degli avvenimenti nella regione. «L’esortazione post-sinodale – scrive Grazia Bitar – potrebbe non citare esplicitamente la Primavera araba, ma non ne ignorerà le ripercussioni. Il documento che il Papa ha scelto di firmare in Libano contiene infatti tutte le preoccupazioni e i "capovolgimenti" del Medio Oriente. Un grido limpido che attraversa il testo invita cristiani, musulmani ed ebrei al rispetto della dignità umana. Un valore, questo, che trascende il concetto di maggioranza e minoranza». Il testo, si legge ancora, rappresenta «un’espressione di fede in una pressa di coscienza araba in grado di provocare un cambiamento e una riforma sociali al servizio della dignità umana che potrebbe aver subito delle violazioni sotto i precedenti regimi». «Il Papa – conclude l’editorialista – non pretende certo di cambiare la situazione premendo un pulsante, ma creerà comunque una dinamica. La riforma necessita una conversione e la conversione è una strada lunga e tortuosa in cui il cambiamento delle mentalità è forse la tappa meno difficile».