Chiesa

«Soldi e potere sporcano le comunità»

ENRICO LENZI mercoledì 18 maggio 2016
«Nella strada che Gesù ci indica per andare avanti, il servizio è la regola ». Al contrario, anche nella Chiesa spesso i cristiani affrontano la «tentazione mondana», cioè il potere, i soldi e la vanità. Papa Francesco torna a far risuonare parole forti per mettere in guardia dagli «arrampicatori», che sono tentati di distruggere l’altro «per salire in alto». Lo ha fatto ieri mattina nell’omelia della Messa in Santa Marta prendendo spunto dal brano del Vangelo proposto nella liturgia, in cui gli apostoli discutevano sul chi fosse il più grande tra loro. «Gesù – ha osservato il Papa – parla un linguaggio di umiliazione, di morte, di redenzione e loro parlano un linguaggio da arrampicatori: chi andrà più in alto nel potere? ». Ma quell’episodio con protagonisti gli apostoli, «è una storia che accade ogni giorno nella Chiesa, in ogni comunità. Le ambizioni. In ogni comunità – nelle parrocchie o nelle istituzioni – sempre questa voglia di arrampicarsi, di avere il potere». E spesso queste passioni sono la causa di invidie e gelosie che «distruggono ». Un pericolo dal quale la Chiesa deve tenersi lontano e lo può fare se tiene come faro le parole di Gesù: «Il più grande è quello che più serve, quello che più è al servizio degli altri, non quello che si vanta, che cerca il potere, i soldi… la vanità, l’orgoglio… No, questi non sono i grandi», chiosa il Papa. «La vanità, il potere… E come e quando ho questa voglia mondana di essere con il potere, non di servire, ma di essere servito, non si risparmia mai come arrivare: le chiacchiere, sporcare gli altri – aggiunge Francesco –. L’invidia e le gelosie fanno questa strada e distruggono. E questo noi lo sappiamo, tutti. Questo accade oggi in ogni istituzione della Chiesa: parrocchie, collegi, altre istituzioni, anche nei vescovadi… tutti. La voglia dello spirito del mondo, che è spirito di ricchezza, vanità e orgoglio». Lo sanno bene i santi, ricorda il Papa, perché «dicevano di sentirsi tanto peccatori, perché avevano capito questo spirito del mondo che era dentro di loro e avevano tante tentazioni mondane». «Tutti noi siamo tentati da queste cose – ha aggiunto il Papa –, siamo tentati di distruggere l’altro per salire in su. È una tentazione mondana, ma che divide e distrugge la Chiesa, non è lo Spirito di Gesù. È bello, immaginiamo la scena: Gesù che dice queste parole e i discepoli che dicono “no, meglio non domandare troppo, andiamo avanti”, e i discepoli che preferiscono discutere fra loro sopra su chi di loro sarà il più grande. Ci farà bene pensare alle tante volte che noi abbiamo visto questo nella Chiesa e alle tante volte che noi abbiamo fatto questo». © RIPRODUZIONE RISERVATA La Messa del Papa (Osservatore)