Chiesa

Lutto. Si è spento don Vincenzo Sorce

Alessandra Turrisi martedì 5 marzo 2019

Molto attivo in diocesi, punto di riferimento nel campo della catechesi, si devono a lui numerose realtà associative a partire dalla Casa famiglia “Rosetta” per l’assistenza e la riabilitazione delle persone in difficoltà. Saranno celebrati giovedì prossimo i funerali di don Vincenzo Sorce morto a 74 anni

Agli uomini e alle donne che, dopo anni di sofferenze, venivano fuori dal tunnel della tossicodipendenza, regalava una piccola spilla raffigurante un gabbiano tra le onde, realizzata da un ragazzo palermitano con una storia simile alla loro e diventato orafo. Perché don Vincenzo Sorce ha sempre dato fiducia ai suoi giovani, provati dalla vita, dalla solitudine, offrendo loro la possibilità di rinascere. Si è spento nel sonno a Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, il paese dov’era nato 74 anni fa e dove abitava, il sacerdote degli “ultimi”.

Proprio al centro della Sicilia, nel 1980, don Sorce fonda “Casa famiglia Rosetta”, come un’esperienza di volontariato nel tentativo per rispondere ai bisogni del territorio nel campo dei servizi socio- sanitari e psicosociali, ma che si trasforma in una risposta concreta al pianeta dell’emarginazione: persone con disabilità, problemi di droga, alcol e gioco d’azzardo, di Aids, anziani soli, minori a rischio, donne in difficoltà. Quel sogno viene dedicato ad un’amica, Rosetta, una donna madre di tre bambini, morta di dermosclerosi a 36 anni. Nascono strutture di accoglienza e riabilitazione in tutta la Sicilia, a Roma e all’estero, anche in Brasile, in Tanzania, con circa 200 operatori e obiettori e 1.200 utenti. Il vulcanico don Vincenzo coinvolge professionisti di ogni branca della medicina, impegnando nello studio e nella ricerca sociologi, psicologi, psichiatri e giuristi.

Casa Rosetta aderisce anche alla World Federation of therapeutic communities, Federazione mondiale delle comunità terapeutiche. E si distingue da molti anni sul fronte della ricerca scientifica e della formazione di figure professionali, anche attraverso una convenzione con la Pontificia Facoltà Auxilium di Roma che ha autorizzato a Caltanissetta e a Partinico un corso di laurea per educatori professionali. Prendersi carico della persona che soffre e della famiglia in difficoltà, lasciandosi guidare solo 'dall’amore e dalla professionalità' era l’imperativo di don Vincenzo. Sacerdote dal 29 giugno 1970 ha svolto diversi incarichi nella diocesi di Caltanissetta, tra cui quello di direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano dal 1975 al 1978; è stato docente di Catechetica all’Istituto teologico pastorale 'Monsignor G. Guttadauro' e alla Facoltà teologica di Sicilia.

Era canonico mansionario della Cattedrale. È stato il fondatore di diverse realtà associative: 'Terra Promessa', per i tossicodipendenti; Fondazione Alessia - Istituto euromediterraneo per la formazione, ricerca, terapia e lo sviluppo delle politiche sociali di Caltanissetta, specializzato nella formazione degli operatori contro la droga in collaborazione con numerosi Atenei, sede della Scuola di specializzazione in somatopsicoterapia. Ha fondato, inoltre, la comunità di vita apostolica “Santa Maria dei Poveri”, approvata come associazione pubblica di fedeli e di diritto diocesano nel 2007, con sedi a Caltanissetta, Porto Velho, Marsala (diocesi di Mazara del Vallo), Partinico (diocesi di Monreale), Pietraperzia (diocesi di Piazza Armerina). «Tutto ciò che è amato cresce» era una delle frasi che don Vincenzo amava ripetere, ricordano i suoi collaboratori «e oggi ne è la riprova il fatto che tutto ciò che lui ha amato con dedizione, impegno e costante spirito di sacrificio, è cresciuto, creando e curando questa grande famiglia che si stringe nel ricordo di un grande uomo». La camera ardente è stata allestita nella parrocchia Immacolata di Serradifalco; domani 16,30 la salma sarà trasferita nella sede di Casa Rosetta a Caltanissetta; mentre giovedì alle 12 sarà portata nella Cattedrale nissena, dove, alle 16.30, saranno celebrati i funerali.