Chiesa

Si è spento Coppa. Al servizio di sei Papi

Gianni Cardinale mercoledì 18 maggio 2016

Una quarantina di anni fa il beato Paolo VI in un colloquio privato a Castel Gandolfo disse all’allora assessore alla Segreteria di Stato Giovanni Coppa: «La nostra vita è come un filo d’oro che il Signore svolge per noi col suo amore infinito». Nel tardo pomeriggio di lunedì, il «filo d’oro» del monsignore nel frattempo diventato arcivescovo e rivestito della porpora, ha finito il suo svolgimento terreno. Il cardinale Coppa si è spento presso la casa di cura Villa Luisa dopo aver compiuto 90 anni lo scorso 9 novembre. Papa Francesco con un caloroso telegramma di cordoglio indirizzato al cardinale decano Angelo Sodano, ha usato parole non di circostanza per ricordare con «profonda commozione e sincera ammirazione» uno «stimato uomo di Chiesa», che «ha testimoniato saggezza pastorale e premurosa attenzione alle necessità degli altri, andando incontro a tutti con bontà e mansuetudine».

Piemontese di Alba, Coppa venne ordinato sacerdote nel 1949 e nel ’52 cominciò il suo servizio nella Santa Sede presso la Cancelleria apostolica. Nel ’58 venne trasferito alla Segreteria di Stato e qualche anno dopo prese parte al Concilio Vaticano II nella sua veste di esperto latinista, che lo portò a collaborare alla stesura di documenti con «generosa e competente opera», come sottolineato da papa Francesco che ha evidenziato come il compianto porporato nel «suo lungo e fecondo sacerdozio ed episcopato al servizio del Vangelo e della Santa Sede» con «la sua generosa e competente opera» sia stato «solerte collaboratore» di ben sei Papi. Se infatti iniziò il suo lavoro vaticano con san Giovanni XXIII, è con papa Montini che Coppa diventò assessore in Segreteria di Stato, mentre nel 1980 a consacrarlo vescovo fu san Giovanni Paolo II che lo scelse come delegato delle rappresentanze pontificie. Dieci anni dopo fu inviato come nunzio apostolico nell’allora Cecoslovacchia, quindi assunse la carica di rappresentante pontificio presso la Repubblica Ceca e presso la Slovacchia nel 1993, rimanendo nunzio apostolico a Praga fino al 2001. E in questo compito, sono sempre parole di papa Francesco, «diede testimonianza di un impegno particolarmente intenso e fruttuoso per il bene spirituale» di quelle popolazioni.

Superati gli ottanta anni è stato poi Benedetto XVI a crearlo cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2007. «Insigne studioso » di sant’Ambrogio a cui aveva dedicato numerose pubblicazioni, il cardinal Coppa due anni fa ha dato alle stampe, per i tipi della Libreria editrice vaticana, una autobiografia «vivacissima e per molti versi straordinaria », come scrive nella prefazione il cardinal Gianfranco Ravasi. Autobiografia singolarmente titolata «Rialza il povero dall’immondizia». Titolo enigmatico che prende spunto dal cortile della natìa Alba in cui i vicini della famiglia Coppa «si assunsero l’incarico della ripulitura delle fogne della città, sicché mattina e sera le loro grosse bigonce, trascinate dai cavalli col carico maleodorante, transitavano per il cortile per uscire o rientrare davanti a casa nostra…». E che richiama il Salmo 112/113, laddove dice che «(Dio) Solleva dalla polvere il debole, dall’immondizia innalza il povero… per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo». Le esequie del cardinale Coppa sono fissate per oggi pomeriggio alle 15, presso l’altare della Cattedra della Basilica Vaticana. La liturgia sarà celebrata dal cardinale Sodano, e al termine della celebrazione eucaristica papa Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio. Con il decesso del porporato piemontese, il Collegio cardinalizio è composto da 214 cardinali, di cui 114 elettori e 100 non elettori. Gli italiani sono ora 25 tra i votanti e 21 tra gli ultraottantenni.