Chiesa

La scheda. Caterina Drexel, santa degli indiani e degli afroamericani

sabato 26 settembre 2015
Caterina (Katharine) Drexel (1858-1955) nacque a Filadelfia in una famiglia benestante cattolica, impegnata nell’aiuto ai poveri della città. Viaggiò a lungo ed ebbe occasione di rendersi conto che la vita dei nativi e dei neri era molto difficili. Nonostante l’abolizione della schiavitù, razzismo e pregiudizi non ne permettevano una reale integrazione. Di fronte a questa realtà rispose mettendo in piedi scuole e dispensari medici per i nativi americani. Morti i genitori entrò in possesso, insieme alle due sorelle, di un’eredità notevole che utilizzò per la sua attività in facore dei poveri, con l’aiuto del vescovo del Nebraska James O’Connor. Nel 1887 ebbe l’incontro, ricordato da Papa Francesco nella Messa nella Cattedrale di Filadelfia, con Leone XIII, che alla richiesta di missionari da inviare in America nelle sue scuole gli rispose invitandola a diventare missionaria lei stessa. Caterina ne restò così colpita che nel 1891 prese i voti e poco dopo fondò la congregazione religiosa delle Suore del Santissimo Sacramento per gli Indiani e i Negri. Ne seguì un’attività senza sosta che portò alla fondazione di 65 scuole in 21 stati per indiani e afroamericani. E nel 1921 organizzò anche la Xavier University a New Orleans, la prima negli stati ex confederati ad accettare studenti neri. Naturalmente ebbe a subire intimidazioni e pressioni di vario tipo dai gruppi razzisti. Ma non si fermò mai, dedicando tempo anche alle famiglie, ai poveri, ai carcerati. Venne proclamata santa da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000