Chiesa

Celebrazione. Ragusa, dopo 52 anni di attesa la comunità trova la sua «casa»

Alessandra Turrisi venerdì 24 febbraio 2017

Il vescovo Cuttitta unge l’altare della nuova chiesa.

Per oltre mezzo secolo sacerdoti e laici hanno pregato, evangelizzato, riunito giovani e famiglie in garage e scantinati, senza mai perdere la speranza. Finalmente il grande giorno è arrivato e la comunità di San Pio X di Ragusa ha una chiesa bella, grande, luminosa, accogliente. Una gioia che lo storico parroco don Mario Pavone non ha potuto assaporare, perché scomparso un anno fa, ma è a lui che i celebranti e i parrocchiani hanno rivolto un affettuoso pensiero e un applauso. «Siamo certi che a questa liturgia stia partecipando il carissimo don Mario Pavone, che ha seguito passo passo l’iter per la costruzione di questa chiesa. A lui va il nostro ricordo e il nostro grazie » ha detto con emozione il vescovo di Ragusa, Carmelo Cuttitta, che ha presieduto martedì scorso la celebrazione per la dedicazione della nuova chiesa dedicata a San Pio X, alla quale hanno partecipato anche il vescovo emerito Paolo Urso e l’arcivescovo emerito di Agrigento Carmelo Ferraro.

Dopo 52 anni, dunque, la parrocchia ha un luogo di culto accogliente e moderno, un grande edificio con locali di ministero annessi: aule per la catechesi, canonica, auditorium. La chiesa, progettata dagli architetti Ignazio Modica e Salvatore Salerno e costruita con un contributo della Cei di due milioni e 190 mila euro, può ospitare fino a 800 persone, mentre nell’area contigua di 8.000 metri quadrati sorgerà un grande oratorio. Dalla sua istituzione, nel 1964, la parrocchia è stata ospitata in garage e poi nei bassi dell’Istituto autonomo case popolare di via Aldo Moro. Alcuni anni fa, si è trasferita in quello che adesso è diventato il salone parrocchiale.

La tenacia di don Mario Pavone ha fatto da “motore” alla realizzazione della chiesa, ma negli anni il suo impulso si è rivelato positivo anche in altri ambiti di questa periferia. Quando la zona di viale Europa era senza servizi, il parroco e la comunità si sono mobilitati per sensibilizzare anche le istituzioni locali. Meno di tre anni fa la posa della prima pietra. Il vescovo Cuttitta, nell’omelia, ha esortato la comunità a essere vicini a chi soffre, agli anziani: «Abbiate cura di questa casa: sia soprattutto la casa dei poveri». Particolarmente significativa la scelta delle reliquie da porre nell’altare, al momento della consacrazione: quelle di don Pino Puglisi, martire palermitano ucciso dalla mafia nel 1993, e delle due beate ragusane, madre Candida dell’Eucaristia e suor Maria Schininà. Una figura, quella del sacerdote ucciso a Brancaccio, molto vicino all’attuale vescovo di Ragusa, la cui vocazione, come ha ricordato lo stesso Cuttitta, è legata proprio alla presenza di don Puglisi come parroco nel paesino di Godrano. La parrocchia di San Pio X è adesso affidata a un amministratore parrocchiale, don Salvatore Puglisi, che ha seguito le fasi finali della costruzione e dell’allestimento e ha ringraziato «il popolo italiano: sì, perché questa chiesa, per il 75%, è stata realizzata con i fondi dell’8 per mille». L’opera è costata complessivamente 2,6 milioni di euro. E si pensa già al completamento e alla dedicazione di un’altra chiesa, quella di Maria Santissima Annunziata.