Chiesa

Epifania. Ragazzi, è tempo di missione. La sfida dell'amicizia è per tutti

Chiara Pellicci mercoledì 5 gennaio 2022

Un particolare della locandina della Giornata missionaria dei ragazzi

Si celebra, nella solennità dell’Epifania, la Giornata missionaria dei ragazzi 2022. Conosciuta in tutto il mondo anche con il nome di Giornata dell’infanzia missionaria, l’iniziativa è legata alle Pontificie opere missionarie (Pom) e in Italia è promossa dalla Fondazione Missio, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana. La data del 6 gennaio non è vincolante: ogni parrocchia ha la libertà di celebrare la Giornata missionaria dei ragazzi quando lo ritiene più opportuno.

L’importante – sottolineano da Missio – è che l’appuntamento non venga meno nell’agenda pastorale di ogni comunità e realtà ecclesiale. Gli obiettivi principali sono due: far comprendere a bambini e adolescenti che non si è mai troppo piccoli per vivere in prima persona da veri missionari; e sostenere i progetti delle Pom a beneficio dell’infanzia nel mondo.

Per raggiungere il primo obiettivo, Missio Ragazzi (settore della Fondazione che anima alla missione i bambini) ogni anno sceglie uno slogan per celebrare quest’appuntamento: per l’edizione 2022 è “Sii il sogno di Dio”. Il tema richiama quello della Giornata missionaria mondiale che nell’ottobre scorso ha avuto come slogan “Testimoni e profeti”.

Ma come far capire ai ragazzi che già qui e ora, nella vita di ogni giorno, sono chiamati a essere testimoni del Vangelo e portatori delle profezie di Dio? Se l’aspetto della testimonianza è più semplice da comprendere e da vivere, quello della profezia per i più giovani può sembrare distante.


L’edizione 2022 sul tema «Sii il sogno di Dio» Don Bersano: insegniamo ad annunciare bellezza, fraternità, servizio I più giovani chiamati a sostenere i coetanei bisognosi con la preghiera e gesti di
solidarietà

«Sarebbe facile – commenta don Valerio Bersano, responsabile di Missio Ragazzi – dire che è il Battesimo a rendere ciascun cristiano, sacerdote, re e profeta: troppo spesso lo “insegniamo” come una certezza ai ragazzi che ricevono la Cresima; ma sappiamo motivare e dare contenuto a questa affermazione? Se profeta è colui che parla ai fratelli a nome di Dio, quale può essere il contenuto del nostro parlare?

Certamente non può dirsi profeta chi accetta e diffonde un linguaggio di rifiuto, odio, disprezzo per gli altri, razzismo e allontanamento del “diverso”, sopraffazione, bullismo e violenza, come troppo spesso vediamo accadere nelle scuole, nelle strade delle nostre città, sempre più spesso sui social così cari ai ragazzi.

Profeta è allora chi annuncia la bellezza e la ricchezza della fraternità, della condivisione, del servizio agli altri, chi fa della preghiera reciproca una lode e un potente mezzo di comunione». E proprio la preghiera per i bambini di ogni continente è uno dei due impegni proposti per concretizzare l’azione missionaria dei ragazzi, insieme all’invito a donare un’offerta secondo le proprie possibilità: l’insieme di quanto raccolto va a finanziare il Fondo universale di solidarietà delle Pom, nel quale confluiscono anche le offerte della Giornata missionaria mondiale di ottobre.

Il secondo obiettivo dell’iniziativa che si celebra domani (ovvero, sostenere i progetti missionari a beneficio dell’infanzia nel mondo) non si rivolge solo ai bambini, ma si estende a tutti. La Giornata missionaria dei ragazzi, infatti, sollecita anche le comunità parrocchiali all’impegno di solidarietà previsto per quest’appuntamento: in altre parole, la raccolta delle offerte durante le celebrazioni eucaristiche è destinata, per volontà dei vescovi, al sostegno dei progetti missionari delle Pom a favore dei bambini in difficoltà. Un modo per vivere la solidarietà con tutte le missioni del mondo, universalmente, senza particolarismi.