Chiesa

Medio Oriente. Anche Bartolomeo I alla preghiera per la pace

mercoledì 4 giugno 2014
Anche il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, sarà presente all’«Invocazione per la pace», l’incontro di preghiera, che si terrà domenica prossima in Vaticano su iniziativa del Papa. Ad invitare personalmente Bartolomeo era stato lo stesso Francesco, mentre si trovavano insieme a Gerusalemme in occasione della storica visita sulle orme di Paolo VI e Atenagora. Il patriarca ha accettato l’invito e presenzierà dunque all’incontro che vedrà come co-protagonisti il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen. Il Pontefice aveva formulato l’invito ai due capi di Stato durante le tappe a Betlemme e all’aeroporto di Tel Aviv del viaggio in Terra Santa. E aveva ricevuto quasi subito la duplice adesione. I particolari dell’incontro di preghiera sono stati illustrati giovedì nella Sala Stampa della Santa Sede, nel corso di un briefing tenuto dal direttore, padre Federico Lombardi, e dal custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Si è saputo che si svolgerà tra le 19 e le 20, nei Giardini Vaticani. Intanto si moltiplicano le adesioni oranti all’iniziativa senza precedenti di papa Francesco. La presidenza della Cei ha diffuso ieri una nota in cui «chiede che in tutte le chiese domenica 8 giugno, celebrando la Pentecoste, si preghi per la pace in Medio Oriente e per il buon esito dell’incontro di preghiera convocato in Vaticano». Anche l’Azione cattolica italiana raccoglie l’invito alla preghiera. L’Ac, fa sapere un comunicato, «aderisce con pienezza e speranza a Un minuto por la paz», l’iniziativa dell’Ac argentina, subito raccolta dal Fiac (la Federazione delle associazioni di Azione cattolica nelle diverse Nazioni), che prevede di dedicare, venerdì alle 13, un minuto di preghiera in vista dell’incontro tra papa Francesco e i presidenti di Israele e dell’Autorità Palestinese. «L’Ac – prosegue la nota – invita i suoi aderenti, e tutti coloro che vorranno unirsi all’iniziativa, a fermarsi, chinare il capo e pregare secondo la propria tradizione: sul lavoro, a scuola, all’università, nel quartiere, in famiglia, davanti la propria parrocchia. Ai sacerdoti si chiede di uscire dalle chiese e di pregare per la pace con la gente in strada, rispondendo così all’invito di Francesco». Il comunicato spiega poi perché venerdì. «È un venerdì, il 6 giugno, giorno di preghiera per l’Islam, vigilia del tempo di preghiera per l’ebraismo. Occasione speciale di preghiera, di riflessione; e messaggio ai credenti nelle comuni radici di Abramo, per essere insieme e invocare dal Signore il dono della pace».Piena adesione all’iniziativa del Papa anche parte delle Acli che «auspicano che l’incontro di preghiera per la pace di domenica prossima in Vaticano possa realizzarsi secondo le intenzioni espresse dal Santo Padre alle autorità israeliane e palestinesi nel suo recente viaggio in Terra Santa». Come sottolinea il presidente nazionale, Gianni Bottalico, «le Acli raccolgono l’invito universale di Francesco ad unirsi a questa preghiera ed aderiscono alla richiesta della Cei di pregare in tutte le chiese domenica 8 giugno, celebrando la Pentecoste».