Chiesa

Commemorazione dei defunti. Preghiera e vicinanza. Così si affronta il lutto

Federica Bello martedì 30 ottobre 2018

Nel giorno della commemorazione dei defunti si mescolano il dolore, la nostalgia, i ricordi. La preghiera e la fede sono un sostegno ma anche un “terreno” di interrogativi, dubbi, fatiche. Ed ecco che nella diocesi di Torino, qualche giorno prima del 2 novembre - per non creare sovrapposizioni con altri appuntamenti di preghiera nelle chiese o nei cimiteri - anche quest’anno si ripropone la “Veglia nella comunione dei santi in memoria dei nostri cari defunti”.

Questa sera in simultanea in 5 chiese, una nel capoluogo subalpino, e le altre 4 in quattro diversi centri della diocesi, si vivrà un momento di preghiera con letture di passi biblici, riflessioni e orazioni «per alimentare», spiegano gli organizzatori «la fede nella memoria di coloro che abbiamo incontrato e amato e che ora vivono in Dio per sempre». A proporre le veglie, il Tavolo per la pastorale del lutto, istituito nel 2009. Il Tavolo, nato nell’ambito della pastorale della salute ha come obiettivo durante tutto l’anno di favorire nelle comunità parrocchiali una pastorale del lutto (è stato promosso anche un Servizio telefonico di accompagnamento ed ascolto) stimolando la creazione di Gruppi di auto mutuo aiuto capaci di dare vita a reti di supporto concreto per chi si trova ad affrontare la morte di un familiare.

«Si cerca – spiega Ivan Raimondi, referente del Tavolo e vicedirettore dell’ufficio di pastorale della salute – di avviare dei gruppi in cui i partecipanti siano aiutati ad esprimere i propri sentimenti attraverso la condivisione dei loro vissuti sostenendosi reciprocamente nel far riemergere, anche nell’organizzazione della vita quotidiana, la capacità di valorizzare e recuperare le proprie abilità e risorse, potenziando la stima di sé. Nel gruppo i partecipanti trovano ambiente favorevole a ricostruire una rete di relazioni che viene sovente meno con la perdita di una persona cara. Insieme si cerca di trovare un senso ed un significato spirituale e religioso che aiuti ciascuno, con la sua storia e i suoi dubbi ad elaborare il lutto». Un percorso possibile, che negli anni già una decina di gruppi hanno sperimentato e che per molte persone ha significato la riscoperta della fede, in altre ha impedito lo scivolamento in situazioni di isolamento e depressione, in altre ancora ha stimolato un nuovo coinvolgimento nella vita della comunità parrocchiale.

Preghiera, sostegno vicendevole, esperienza di comunità perché il dolore per un parente morto sia lenito, non cancellato ma vissuto con maggiore serenità, questo dunque lo spirito con cui il Tavolo ha riproposto la Veglia di preghiera in simultanea nelle 5 parrocchie. «Rispetto allo scorso anno – conclude Raimondi – quando abbiamo per la prima volta sperimentato l’iniziativa si sono aggiunte due parrocchie: San Giovanni Battista a Orbassano ( Torino) e Maria Madre della Chiesa di Settimo Torinese. Una aggiunta che consente ai fedeli che lo desiderano di avere più opportunità sul territorio per unirsi alla preghiera, segno anche di un percorso pastorale sul lutto che sta trovando risposte positive». La Veglia, organizzata in collaborazione con gli Uffici diocesani di Pastorale della Famiglia e Liturgico, si svolge anche nella parrocchia Gran Madre di Dio a Torino, al Santuario Madonna dei Fiori di Bra (Cuneo) e a Santa Caterina a Robassomero.