Chiesa

POTENZA. Presto riaperta al culto la chiesa dove fu trovata Elisa Claps

venerdì 13 aprile 2012
Riaprirà al culto dopo le necessarie verifiche tecniche la chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dissequestrata oggi dalla polizia su mandato dell'autorità giudiziaria di Salerno in quanto l'edificio ecclesiastico e i luoghi dedicati all'assemblea e alla liturgia non rivestono più carattere investigativo. È questa l'intenzione manifestata dall'Arcidiocesi di Potenza. La chiesa era sotto sequestro dal primo aprile 2010 ma già dal 17 marzo di due anni fa, quando è stato ritrovato il cadavere di Elisa Claps, è stata chiusa alle attività religiose."L'autorità giudiziaria di Salerno - si legge in una nota dell'Arcidiocesi - ha disposto il dissequestro dell'aula liturgica e dei locali a essa annessi. La decisione è stata assunta dopo la richiesta formulata da monsignor Agostino Superbo che ha fatto seguito alla raccolta di circa 2.000 firme presentata al presule dai fedeli potentini". La chiesa, prima della riapertura al culto, dovrà essere sottoposta alle verifiche tecniche necessarie per decretarne la fruibilità.In un sopralluogo stamane il parroco, don Ambroise Atapka, ha rilevato diverse infiltrazioni d'acqua. "Solo in seguito - spiega la Diocesi - sarà possibile riprendere a pregare secondo un programma liturgico scandito da diversi momenti: itinerario penitenziale, adorazione eucaristica, preghiere comunitarie e celebrazioni".L'ufficio comunicazioni sociali diocesano ricorda anche che "essendo la Santissima Trinità un luogo deputato al culto liturgico, alla preghiera, alla contemplazione, alla riflessione, coloro i quali varcheranno gli ingressi dell'edificio sacro sono tenuti a rispettare la sacralità del luogo, evitando comportamenti che possano creare nocumento e, soprattutto, astenendosi dall'effettuare riprese, espressamente vietate per legge durante le celebrazioni"."Pregheremo per Elisa, perché sia accolta nella gloria di Dio e per la sua famiglia, affinché riceva il conforto della fede e della conoscenza piena delle verità", ha concluso monsignor Superbo.