Chiesa

PEDOFILIA E CHIESA/1 . Il fatto: unico «scandalo» superstite Ma oltre al carcere, come sanare?

domenica 11 aprile 2010
Nell'ampio ventaglio dei desideri e disturbi sessuali, tutti ritenuti, nella nostra società, rigorosamente leciti, solo la pedofilia riesce a scandalizzare ancora. Il problema è posto, il mondo impallidisce: tra la gente che conosciamo e di cui ci fidiamo, si camuffano individui che hanno preferenze sessuali per i bambini. Con termine elegante e inesatto vengono definiti pedofili. Ma di amore per i piccoli neanche a parlarne, da essi, costoro vogliono ben altro. Gli uomini sono simpatici e strani. Ogniqualvolta non riescono a raggiungere un ideale troppo alto, aggirano l’ostacolo eliminando l’ideale. Non sono più capaci di essere casti? Allora la castità diventa non solo inutile, ma dannosa, addirittura. E fior fiori di professori dalle cattedre universitarie scendono a quelle televisive per rassicurare genitori e figli. Non si riesce a mantenere fede al patto coniugale? Ecco che le varie convivenze, leggere e senza impegni, sono da preferire a matrimoni ipocriti e noiosi. Desiderano un figliolo, ma solo se sano e bello?L’aborto, chirurgico o chimico, elimina il problema. E se la coscienza, ultima, coraggiosa dama, non si rassegna, ma si ribella e geme, l’opinione pubblica si fa carico di metterla a tacere. Pedofilia. Il mondo chiede ad alta voce che la Chiesa faccia l’esame di coscienza per i preti pedofili. La Chiesa, umilmente, ringrazia, come sempre. Sa bene di avere continuamente bisogno di purificarsi. Non ha, la Chiesa, acqua da portare al suo mulino, perché un mulino suo non ce l’ha. Il mulino della Chiesa è quello della Verità e della Libertà che Gesù Cristo è venuto e donare a ogni uomo. Sa che non c’è nulla di veramente umano che non sia divino e che niente di divino non è già squisitamente umano. Non ha mai fatto mistero, nel corso della sua lunga storia, di essere santa e peccatrice, casta e meretrice. Non ha dimenticato che alla tavola di Gesù, nell’ultima, straziante cena, tra i commensali sedeva Giuda Iscariota. Gesù non lo cacciò e non lo condannò, cercò in tutti i modi di farlo rinsavire. Il mistero è grande. La terra è popolata di uomini. Alcuni sono capaci di operare cose grandi. Veri e propri campioni, patrimonio dell’umanità, che hanno saputo fare della loro vita un canto, un inno di amore a Dio e ai fratelli. Elencarli tutti sarebbe impossibile. Altri non raggiunsero le vette della santità, ma nemmeno i bassifondi della depravazione. Sono i piccoli, grandi eroi di ogni giorno, che hanno lavorato, sudato per tutta la vita e sono usciti di scena senza clamori e senza maldicenze. Altri hanno fatto inorridire intere generazioni. I loro nomi si perpetuano di secolo in secolo. Uomini che sembravano usciti dall’inferno. Tra costoro, nel nostro tempo di pace e non di guerra, fanno terribile impressione i pedofili. Esseri umani come noi, che come succede ai pazzi, a un certo punto non rispondono più di se stessi e della propria libidine. E mentre gli altri, alla luce del giorno, possono esibire desideri e disturbi della loro sessualità, venendo pagati, osannati e coccolati, essi, i pedofili, come cani rognosi, vanno nascondendo le loro preferenze, i loro gusti, la loro disumana patologia. Sarebbe sommamente ingiusto che mentre la Chiesa si batte il petto per i suoi figli che hanno tradito il dono, facesse da paravento a tanti altri lasciandoli liberi di colpire ancora. Virilmente, occhi negli occhi, si risponda alla domanda: se oggi, uno, dieci, cento fratelli affetti dalla patologia della pedofilia, pentiti e addolorati, piangendo, chiedessero di essere aiutati a cambiare vita, oltre al carcere, dove si potrebbe indirizzarli?