Chiesa

Udienza. «La famiglia non sia ostaggio del profitto»

mercoledì 19 agosto 2015
"Quando il lavoro si distacca dall'alleanza di Dio con l'uomo e la donna, quando si separa dalle loro qualità spirituali, quando è in ostaggio della logica del solo profitto e disprezza gli affetti della vita,l'avvilimento dell'anima contamina tutto: anche l'aria, l'acqua, l'erba, il cibo... La vita civile si corrompe e l'habitat si guasta. E le conseguenze colpiscono soprattutto i più poveri e le famiglie più povere". Così Papa Francesco nell'udienza generale in aula Paolo VI dedicata, dopo la catechesi della scorsa settimana sul tempo di "festa" nella famiglia, al "lavoro". "La moderna organizzazione del lavoro - ha proseguito il Pontefice - mostra talvolta una pericolosa tendenza a considerare la famiglia un ingombro, un peso, una passività, per la produttività del lavoro. Ma domandiamoci: quale produttività? E per chi? La cosiddetta 'città intelligente' è indubbiamente ricca di servizi e di organizzazione; però, ad esempio, è spesso ostile ai bambini e agli anziani. A volte chi progetta è interessato alla gestione di forza-lavoro individuale, da assemblare e utilizzare o scartare secondo la convenienza economica. La famiglia è un grande banco di prova. Quando l`organizzazione del lavoro la tiene in ostaggio, o addirittura ne ostacola il cammino, allora siamo sicuri che la società umana ha incominciato a lavorare contro se stessa!".
 
"Lavorare - nelle sue mille forme, anche quello casalingo - è proprio della persona umana. Esprime la sua dignità di essere creata a immagine di Dio. Perciò si dice che il lavoro è sacro. E perciò la gestione dell'occupazione è una grande responsabilità umana e sociale, che non può essere lasciata nelle mani di pochi o scaricata su un 'mercato' divinizzato. Causare una perdita di posti di lavoro significa causare un grave danno sociale", ha proseguito il Papa. «Io - ha detto a braccio - vengo rattristato quando vedo che non c'è lavoro, che c'è gente senza lavoro, gente che non trova lavoro e che non ha la digità di portare il pane a casa, e mi rallegro tanto quando vedo che i governanti fanno tanti sforzi per trovare posti di lavoro e cercare che tutti abbiano un lavoro. Il lavoro è sacro, il lavoro dà dignità a una famiglia e dobbbiamo pregare perché non manchi il lavoro in una famiglia"."Le famiglie cristiane ricevono da questa congiuntura una grande sfida e una grande missione. Esse portano in campo i fondamentali della creazione di Dio: l`identità e il legame dell`uomo e della donna, lagenerazione dei figli, il lavoro che rende domestica la terra e abitabile il mondo. La perdita di questi fondamentali è una faccenda molto seria, e nella casa comune ci sono già fin troppe crepe!. Il compito - haproseguito Francesco - non è facile. A volte può sembrare alle associazioni delle famiglie di essere come Davide di fronte a Golia... ma sappiamo come è andata a finire quella sfida! Ci vogliono fede e scaltrezza. Dio ci conceda di accogliere con gioia e speranza la sua chiamata, in questo momento difficile della nostra storia. La chiamata al lavoro per dare dignità a se stesso e alla propria famiglia".Al termine dell'udienza generale, Papa Francesco, prima del saluto ai pellegrini italiani, ha ricordato che domani la comunità di Taizè compie 75 anni. "Desidero rivolgere il mio saluto - ha detto -, accompagnatodalla preghiera, ai fratelli monaci nel ricordo dell'amato fondatore frere Roger Schutz, di cui proprio tre giorni fa abbiamo ricordato il 10mo anniversario della morte. Buon cammino alla comunità di Taizè!".