Chiesa

Il lutto. È morto il Papa emerito. Grazie Benedetto

Mimmo Muolo sabato 31 dicembre 2022

Benedetto XVI è tornato alla casa del padre alle 9,34 del 31 dicembre 2022. Con una «testimonianza di amore alla Chiesa fino all’ultimo», come aveva detto Francesco mercoledì scorso annunciando l’aggravarsi delle condizioni di salute del Papa emerito e invitando a pregare per lui. E così è stato. Benedetto XVI si è spento serenamente, chiudendo in preghiera la sua giornata terrena.

La notizia della morte è stata data dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni: «Con dolore informo che il Papa emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle 9,34 nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano». Pochi minuti dopo veniva comunicato che dalla mattina di lunedì 2 gennaio, il corpo di papa Ratzinger sarà nella Basilica Vaticana per il saluto dei fedeli. I funerali saranno celebrati giovedì 5 gennaio, alle 9.30, in piazza San Pietro e saranno presieduto da papa Francesco. Lo ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, che ha palato di un funerale semplice: "Assecondando il desiderio del Papa Emerito, i funerali si svolgeranno nel segno della semplicità".

Nel pomeriggio poi sono arrivati nuovi particolari sulle esequie. Le spoglie del Papa Emerito Benedetto XVI riposeranno presso il Monastero Mater Ecclesiae fino alla prima mattina di lunedì 2 gennaio; non sono previste visite ufficiali o preghiere pubbliche. Nello stesso giorno (cioè lunedì), a partire dalle ore 9, la salma verrà esposta per la visita dei fedeli nella Basilica di San Pietro. Lunedì la Basilica resterà aperta dalle 9 alle 19, martedì e mercoledì dalle 7 alle 19. Resta confermato che i funerali presieduti dal Santo Padre verranno celebrati in Piazza San Pietro giovedì 5 gennaio alle ore 9.30. Per la partecipazione non sono previsti biglietti. Chi desidera concelebrare potrà rivolgersi all’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
Le Delegazioni ufficiali presenti saranno quelle della Germania e dell’Italia.
Al termine della Celebrazione Eucaristica avranno luogo l’Ultima Commendatio e la Valedictio. Il feretro del Sommo Pontefice Emerito sarà portato nella Basilica di San Pietro e quindi nelle Grotte Vaticane per la tumulazione.

Secondo il quotidiano argentino La Nacion, che cita fonti vicine al Papa emerito, le sue ultime parole prima di morire sarebbero state "Gesù ti amo", pronunciate in tedesco. Subito dopo l'ultimo respiro, sempre secondo il giornale, l'arcivescovo Georg Gaenswein, segretario personale di papa Ratzinger avrebbe telefonato a papa Francesco per informarlo. Il Pontefice è stato il primo a giungere, una decina di minuti, dopo, fermandosi in preghiera davanti al corpo di Benedetto XVI e impartendo la sua benedizione.

Immediata la commozione di tutta la Chiesa e del mondo, per una notizia che, per quanto attesa, è comunque dolorosa. Restano di consolazione però le con cui, diverse volte Benedetto XVI aveva fatto riferimento alla sua nascita al Cielo. Conversando con il suo biografo Peter Seewald aveva affermato: «Bisogna prepararsi alla morte». Nel senso di «accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio». «Sono in viaggio verso casa», aveva poi confidato in uno dei rari interventi pubblici di questi ultimi anni.

Ora Joseph Ratzinger, grande teologo e cardinale, quindi Vescovo di Roma con il nome di Benedetto XVI per sette anni, dieci mesi e nove giorni (dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013) e infine Papa emerito, alla casa del Padre è giunto, dopo il periodo passato “sul monte” a pregare per la Chiesa (così aveva preannunciato il suo inedito ministero, dopo le “dimissioni”). Sarà ricordato (forse soprattutto) come colui che ha fatto il gesto rivoluzionario (e impensabile fino a un minuto prima del clamoroso annuncio in latino dell’11 febbraio 2013) della rinuncia.

Ma i suoi 95 anni tra noi non si possono certo ridurre agli ultimi dieci, per quanto importanti. Joseph Ratzinger, nato il 16 aprile 1926 a Marktl am Inn, è stato un vero gigante nella storia recente della Chiesa. Lo si evince anche solo passando a volo d’uccello le diverse fasi della sua vita.

Ordinato sacerdote il 29 giugno dell'anno 1951, brillante professore di teologia a Frisinga, Bonn, Munster e Tubinga, esperto al seguito del cardinale Frings al Concilio, arcivescovo di Monaco e Frisinga e prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede negli anni del pontificato di san Giovanni Paolo II, di cui fu fidato collaboratore gli successe sulla Cattedra di Pietro. Impressionante la mole e la qualità dei suoi scritti, fondamentale e per alcuni versi ancora non compreso a fondo il suo ministero petrino. La sua morte probabilmente ci aiuterà a farlo. Certo chiede di non disperderne l’immensa eredità.