Chiesa

NOTA DELLA SALA STAMPA. «Propaganda fide merita il sostegno di tutti i cattolici»

Pier Luigi Fornari lunedì 28 giugno 2010
Con una nota ieri la Santa Sede ha inteso chiarire i compiti e le funzioni del dicastero della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli in seguito alle molte notizie apparse sulla stampa. È stato richiamata così a tutti «l’identità, il valore e il profondo significato di un’istituzione vitale per la Santa Sede e per l’intera Chiesa» che «ha meritato e merita il sostegno di tutti i cattolici e di quanti hanno a cuore il bene dell’uomo». Il documento precisa «alcuni dati oggettivi a tutela della buona fama» di un organismo che dirige e coordina l’evangelizzazione e la cooperazione missionaria nel mondo. Il primo e fondamentale scopo è quello di guidare e sostenere le giovani Chiese. Per tale motivo il Dicastero coordina la presenza e l’azione dei missionari, sottopone al Santo Padre i candidati all’episcopato, ha la responsabilità per la formazione del clero, dei catechisti, degli operatori pastorali. Tale funzione di indirizzo, rimarca la nota, viene esercitata al più alto livello dai membri della Congregazione, in maggioranza cardinali, molti provenienti dai Paesi di missione. Nella gestione ordinaria il Dicastero è diretto dal cardinale prefetto e dagli altri superiori, secondo le rispettive funzioni. Per assolvere il suo compito, la Congregazione dirige e mantiene in Roma molte strutture di formazione, tra cui: la Pontificia Università Urbaniana (1.400 alunni) e diversi Collegi, nei quali studiano attualmente circa 150 seminaristi, 360 sacerdoti, 150 tra religiose e laici inviati dai 5 continenti. Ma tale «vasta opera» che «richiede una quantità non indifferente di risorse finanziarie», è solo una parte del suo impegno. Infatti ogni anno essa elargisce anche alle Chiese dei territori ad essa soggetti (1.080 circoscrizioni) un sussidio finanziario ordinario, che in molti casi rappresenta il principale o uno dei principali introiti per le diocesi, i vicariati apostolici, le prefetture, le missioni. Sono poi inviati annualmente sussidi per la formazione del clero locale. Grazie all’aiuto della Congregazione e di molte opere di sostegno alle missioni un notevole numero di sacerdoti, seminaristi e altri operatori pastorali può studiare a Roma. Oltre a ciò, sono distribuiti annualmente aiuti per nuove chiese, istituzioni pastorali, opere di alfabetizzazione, strutture sanitarie (a favore dell’infanzia, educative) in regioni tra le più povere della terra. Questa iniziative e numerose altre, sono promosse e coordinate dalle Pontificie Opere Missionarie, in seno al Dicastero. «Se si considera il rapporto tra la quantità del personale impiegato e le risorse distribuite – evidenzia il documento – si potrà verificare con facilità che i costi di gestione sono di gran lunga inferiori a qualsiasi organizzazione internazionale impegnata nel campo della cooperazione» (grazie alla collaborazione diretta e gratuita del clero a tutti i livelli e delle organizzazioni cattoliche). La Congregazione ricava le sue risorse principalmente dalla "Giornata missionaria mondiale" e, in secondo luogo, dai redditi del proprio patrimonio finanziario ed immobiliare, formatosi nel corso dei decenni grazie a numerose donazioni. «La valorizzazione di tale patrimonio – si sottolinea – è naturalmente un compito impegnativo e complesso, che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, può essere esposto anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale». Cionondimeno, a testimonianza dello sforzo per una corretta gestione amministrativa e della crescente generosità dei cattolici, tale patrimonio ha continuato ad incrementarsi. «Al tempo stesso, nel corso degli ultimi anni, si è progressivamente fatta strada – conclude la nota – la consapevolezza della necessità di migliorarne la redditività e, a tale fine, sono state istituite strutture e procedure tese a garantirne una gestione professionale e in linea con gli standard più avanzati».