Chiesa

Lutto. Morto Giudici, vescovo emerito di Pavia. Fu presidente di Pax Christi

Lorenzo Rosoli giovedì 18 gennaio 2024

Monsignor Giovanni Giudici in un'immagine di repertorio

Vescovo di Pavia dal 2004 al 2015 e presidente di Pax Christi Italia dal 2009 al 2014. In precedenza: vescovo ausiliare di Milano dal 1990, nominato vicario generale nel 1991 dal cardinale Carlo Maria Martini. Sono in molti a ricordare con gratitudine Giovanni Giudici e a piangerne la morte, avvenuta nella prima mattinata di giovedì 18 gennaio. Aveva 83 anni. Era ricoverato all’Ospedale di Circolo di Varese, la sua città natale, per l’aggravarsi della malattia di cui soffriva da tempo.

Nato il 6 marzo 1940, entrato nel Seminario arcivescovile di Milano dopo la maturità classica, era stato ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 27 giugno 1964 dall’arcivescovo Giovanni Colombo, nella cui segreteria assunse uno dei primi incarichi. Proprio nella Cattedrale ambrosiana, sabato 20 gennaio alle 10, si terrà la Messa di suffragio, presente il feretro, presieduta dall’arcivescovo Mario Delpini (diretta su Telenova, canale 18 del digitale terrestre, www.chiesadimilano.it e youtube.com/chiesadimilano). Nello stesso pomeriggio, quindi, la salma verrà portata a Pavia, nella Sala Pertusati del Palazzo Vescovile, per l’ultimo saluto da parte di fedeli e cittadini. I funerali saranno celebrati lunedì 22 gennaio alle 10 in Duomo, dove il presule avrà sepoltura. Li presiederà il vescovo Corrado Sanguineti, successore di Giudici sulla cattedra di Pavia.

Ma torniamo alla sua biografia. E agli anni milanesi. Fra gli incarichi più significativi, quello di assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica, dal 1971. Nel 1988 il cardinale Martini lo designò vicario episcopale della Zona II (Varese). Il 9 giugno 1990 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Milano. Il 29 giugno successivo ricevette l’ordinazione episcopale in Duomo da Martini (co-consacranti i vescovi Renato Corti e Bernardo Citterio). L’1 febbraio 1991 Martini lo nominò vicario generale. L’1 dicembre 2003 l’elezione a vescovo di Pavia, sempre da parte di papa Wojtyla, e l’11 gennaio 2004 la presa di possesso della diocesi. Il 27 maggio 2006 divenne gran priore per l’Italia settentrionale dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Nel novembre 2009 la nomina a presidente di Pax Christi, nel settembre 2010 l’elezione a membro della Commissione episcopale Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Da vescovo di Pavia ha accolto, nel 2007, la visita di Benedetto XVI, ed ha portato a termine la riapertura della Cattedrale, rimasta chiusa per molti anni dopo il crollo della Torre civica nel 1989. Il 20 giugno 2013 riconobbe come miracolosa la guarigione di Danila Castelli, avvenuta a Lourdes il 4 maggio 1989. Il 16 novembre 2015 papa Francesco ha accolto la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

«È stato un pastore che ha messo al centro la Parola di Dio, ha saputo entrare in dialogo con il mondo della cultura e ha mostrato grande attenzione ai temi della pastorale sociale e alla valorizzazione del laicato», lo ricorda Sanguineti. «Partecipò, attento e attivo presidente di Pax Christi dal 2009 al 2014, agli entusiasmanti anni del Movimento per la pace; in particolare ricordiamo la sua presenza a Verona in occasione di “Arena di Pace e Disarmo 2014”», si legge nel sito di Pax Christi Italia, con l’attuale presidente, l’arcivescovo Giovanni Ricchiuti, a confessare la «grande tristezza» provata alla notizia della morte di Giudici: «ci raccogliamo in preghiera per lui, esprimendo tutta la nostra gratitudine per il suo servizio a favore del Movimento».