Chiesa

La storia. «Missionari martiri»: così ad Haiti resta vivo l’impegno di suor Dell’Orto

Chiara Pellicci venerdì 17 marzo 2023

L’animazione del Centro Kay Chal a Port-au-Prince, capitale di Haiti

Questo è il desiderio e, al tempo stesso, l’insegnamento che ha lasciato suor Luisa Dell’Orto, missionaria delle Piccole Sorelle del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa il 25 giugno scorso ad Haiti in un agguato: continuare ad essere lì per gli altri, come ha fatto lei per una vita.

Lì nella sua Port-au-Prince, dove abitava da 20 anni, immersa nel sobborgo accanto alla popolazione locale, vivendo in mezzo ai vicini con i quali condivideva tutto: gioie e difficoltà. Lì in cité Jeremy (con cité vengono chiamati i quartieri popolari), dove sorge il Centro Kay Chal (“Casa Carlo” in creolo), l’opera che suor Luisa portava avanti convinta che educazione e formazione siano indispensabili per offrire ai ragazzi una chance di futuro.

«Il Centro ha preso vita per assicurare ai bambini un luogo dove trovare un tavolo per fare i compiti e uno spazio per giocare, cose che banalmente in cité non esistono, perché la povertà è estrema e i vicoli sono larghi appena 60 centimetri», spiega Letizia Scaccabarozzi, giovane volontaria laica di Milano, che con suor Luisa ha condiviso quasi un anno di servizio, preghiera, incontri, persino la stessa abitazione.

Il Centro Kay Chal era sorto per cercare di offrire ai più piccoli un luogo che potesse accoglierli, che potesse toglierli dalla loro condizione di strada. «Era un modo – spiega Letizia – per dare un’opportunità. Suor Luisa credeva fermamente che nel momento in cui dai una possibilità ad un bambino, investi sul suo futuro. Ad Haiti è difficile avere delle opportunità. Mi ricordo che era felicissima quando i bambini di Kay Chal le portavano la pagella scolastica, per mostrargliela orgogliosi».

L’impegno di suor Dell’Orto in Kay Chal era tanto. E come in ogni altra cosa, metteva tutta sé stessa. Il Centro, con il passare del tempo, si era arricchito di proposte e opportunità. Avevano preso il via: la scuola di alfabetizzazione al mattino, per chi non aveva accesso all’istruzione perché costretto a lavorare come “domestico” nelle case della capitale; il doposcuola al pomeriggio, per chi frequentava la scuola pubblica ma non avrebbe avuto la possibilità di fare i compiti in famiglia; le attività ricreative (come basket, capoeira, informatica, ecc.), per cercare di offrire educazione e svago. Suor Dell’Orto, in particolar modo, andava di famiglia in famiglia alla ricerca dei “restavec”, fenomeno molto diffuso nella capitale haitiana.

Succede spesso, infatti, che i figli delle famiglie più povere che abitano nelle campagne vengano mandati in città presso conoscenti che, in teoria, dovrebbero garantire l’istruzione dei piccoli in cambio di un aiuto nei lavori di casa. Di fatto, però, spesso questi ragazzi diventano schiavi domestici, e la scuola è solo un miraggio. «Luisa cercava le situazioni più problematiche per far capire l’importanza dello studio: era un lavoro delicato. E otteneva che le famiglie mandassero i “restavec” al Centro per una prima alfabetizzazione», racconta Letizia che a Ray Chal ha fatto la volontaria.

Oggi, a nove mesi dalla morte della missionaria, il Centro esiste ancora: viene portato avanti dagli animatori locali che da lei hanno imparato tutto. «D’altronde, è questo il desiderio di suor Luisa: continuare ad essere lì per gli altri, come ha sempre fatto lei. è stato molto bello che il 27 giugno, due giorni dopo la morte, in occasione del suo compleanno gli animatori abbiano organizzato una festa per lei. Si sono trovati tutti insieme per ricordarla, ma in modo gioioso».

È in sostegno di questo progetto che Missio Giovani - settore della Fondazione Missio (organismo pastorale della Cei) che promuove la Giornata dei missionari martiri in programma per il 24 marzo di ogni anno - ha scelto di destinare le offerte che verranno raccolte per l’occasione: oltre alla preghiera per coloro che hanno donato la vita per testimoniare il Vangelo, proprio come suor Dell’Orto, la proposta è anche quella di rinunciare ad un pasto del giorno e donare l’equivalente in denaro per un progetto missionario. Per l’edizione 2023, Missio Giovani ha scelto di aiutare proprio il Centro Kay Chal, «per continuare a crescere insieme a suor Luisa».

E’ possibile contribuire al progetto offrendo l’equivalente di una merenda, un pallone, materiale scolastico (quaderni, penne, matite, colori), computer portatili, ecc. facendo una donazione on line su www.missioitalia.it oppure seguendo le altre modalità indicate, precisando nella causale: Progetto 79 – Haiti.


Il 24 marzo si celebra la Giornata dei missionari martiri. Per saperne di più CLICCA QUI

Come prepararsi all'evento con 11 video:
I materiali d’animazione prodotti da Missio Giovani per la Giornata dei Missionari Martiri 2023 sono molto ricchi. Si va dagli 11 video-reportage realizzati da Luci nel Mondo che hanno come protagoniste tre donne missionarie uccise in quanto testimoni – suor Maria De Coppi, suor Luisa Dell’Orto e Luisa Guidotti Mistrali – alle riflessioni tematiche sul senso profondo della Giornata. Si procede con lo schema di Via Crucis per la Quaresima e con quello della Veglia di preghiera per le parrocchie. Ognuno dei materiali è scaricabile da www.missioitalia.it. (I.D.B.)