Chiesa

La fede giovane. Madrid rilancia l'evangelizzazione

Antonello Mura mercoledì 24 agosto 2011
È stato un incontro imponente quello del Cammino neocatecumenale a Madrid, lunedì sera in Plaza de Cibeles, la stessa che è stata teatro della Messa di apertura della Giornata mondiale della gioventù, dell’accoglienza al Papa e della Via Crucis. Gli organizzatori parlano di 300mila persone (oltre 40mila gli italiani), provenienti dai cinque continenti, con Paesi che l’iniziatore del Cammino Kiko Arguello ha elencato sottolineando spesso la necessità per molti di essi di avviare un’opera di evangelizzazione. La Cina, ad esempio, è l’obiettivo missionario dei prossimi anni: Kiko ha infatti chiesto che 20mila sacerdoti si preparino ad annunciarvi il Vangelo. Ricordando le provenienze sono stati presentati anche molti presuli. Oltre al cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, erano presenti, tra gli altri, anche quello di Barcellona il cardinale Luis Martinez Sistach, di Vienna il cardinale Christoph Schönborn, di Boston il cardinale Sean Patrick O’Malley, il presidente della Conferenza episcopale del Brasile il cardinale Raymundo Damasceno Assis e quello dell’Oceania l’arcivescovo John Atcherley Dew. Complessivamente una grande assemblea di adulti e giovani, insieme a molti ragazzi, che nelle strade attorno alla piazza hanno costituito un colorato affresco di vita familiare, pieno di entusiasmo e attento a tutti i passaggi. L’incontro, durato quattro ore, è stato una «grande» liturgia della Parola, animato dai canti tipici del Cammino. Vi ha trovato posto anche la nuova sinfonia che Kiko ha composto per farne un ulteriore elemento catechetico. L’opera è composta da tre parti: la Passione di Gesù nell’orto degli ulivi (Getzemani), i dolori preannunciati da Simeone a Maria (La Spada) e il canto della vita che vince la morte (Risurrezione). I brani della Parola di Dio, soprattutto la profezia di Simeone che preannuncia Gesù come «segno di contraddizione», hanno preparato gli interventi veri e propri. Il cardinale Rouco Varela ha detto che la Gmg insegna come «si possa e si debba costruire la vita radicandosi in Cristo» e che ora si può rientrare nelle proprie città «più saldi nella fede». Kiko, che ha parlato per cinquanta minuti, dopo aver ricordato la grande sollecitudine che papa Ratzinger mostra già da lungo tempo per il Cammino, si è soffermato sull’annuncio (kerigma), evidenziando come questo nostro tempo ha bisogno di «un’autentica esperienza di rinnovamento» e confermando che i Nocatecumenali sono pronti a impegnarsi per la nuova evangelizzazione nella certezza che «Dio continua a salvare il mondo attraverso la stoltezza della Croce». Se già oggi sono «800 le famiglie impegnate in missione» altri si aggiungeranno, soprattutto «per l’evangelizzazione dell’Asia». Questo è possibile non per una forma di «pazzia», ma per la fede nell’amore di Cristo, «l’unica verità». Dopo l’intervento di Carmen Hernandez - che ha ricordato il ruolo delle donne nella preghiera e nella vocazione - e di padre Mario Pezzi, che ha sottolineato la chiamata vocazionale al sacerdozio, lo stesso Kiko ha preparato i presenti al momento culmine dell’incontro: la chiamata. Dopo l’orazione, ha chiesto infatti ai giovani che vogliono impegnarsi per la missione di «alzarsi» e di pronunciare pubblicamente il proprio «sì» al cospetto dei 300mila di Madrid, recandosi davanti ai vescovi per ricevere la benedizione. A rispondere sono stati 5mila ragazzi e 3.200 ragazze, che accompagnati da applausi di incoraggiamento hanno compiuto nella più scenografica delle sedi il primo passo di un percorso che li porterà gradualmente, con tappe di discernimento, a diventare sacerdoti o religiose, soprattutto, queste ultime, nella vita contemplativa. Tutto infine si è tramutato in una festa, tra ripetute ovazioni per il Papa e la pacifica invasione notturna del centro di Madrid, con l’impegno a riprendere le strade quotidiane con rinnovata gioia.