Chiesa

4 ottobre. Le Marche offrono l'olio per la lampada di san Francesco ad Assisi

Vincenzo Varagona sabato 26 settembre 2020

Saranno, per la quinta volta, le Marche a offrire l’olio che alimenta la lampada votiva presso la tomba di san Francesco ad Assisi. L’olio verrà donato, come tradizione da 81 anni (da quando è patrono d’Italia per volere di Pio XII nel 1939), nel giorno della memoria liturgica del Poverello, domenica 4 ottobre. Il programma della “due giorni”, che prevede anche la visita privata di papa Francesco alla tomba del santo, sabato 3 ottobre, è stato illustrato ieri ad Ancona dai sindaci di Assisi, Stefania Proietti, e di Ancona, Valeria Mancinelli, che, per la sua nuova responsabilità nell’Anci Marche (Associazione nazionale Comuni italiani), rappresenta tutti i primi cittadini della regione e accenderà la lampada: «Si tratta, ha commentato, ancora più oggi di un gesto simbolico potentissimo, che vivo con orgoglio e responsabilità».

Per l’occasione ogni anno arrivano ad Assisi migliaia di pellegrini, ma le norme anti-contagio costringono gli organizzatori a circoscrivere la partecipazione a 1.700 pellegrini delle diocesi marchigiane e un’ottantina di sindaci. «Proprio la delicata stagione che stiamo vivendo – ha sottolineato Proietti –, carica di ulteriori significati la circostanza. Rafforza la vicinanza tra le due regioni, che sono terre di accoglienza, ma anche di lavoro, attraverso il turismo mortificato prima dal sisma e poi dalla pandemia. Siamo vicini anche nello spirito di rinascita che non ci abbandona».

Dalla prima cittadina umbra un appello a tutti i sindaci per una proposta corale al premier Giuseppe Conte, di cui è prevista la presenza, affinché «questa giornata diventi festa nazionale perché san Francesco, in quanto patrono d’Italia, è il santo di tutti gli italiani». Il presidente della Conferenza episcopale marchigiana, l’arcivescovo di Pesaro Piero Coccia, ha annunciato che il premio “Rosa d’argento” che dal 2009 viene assegnato a figure femminili che si sono distinte per opere di fede, speranza e carità, quest’anno viene attribuito ad Angela Borselli, pesarese, 50 anni, quattro figli, che ha perso il marito causa del Covid. «Una donna animata da una forte spiritualità francescana – ha spiegato Coccia, – direttrice di un centro con settanta ospiti e sempre molto attenta al disagio». A questo proposito il francescano conventuale Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Convento di Assisi, ha sottolineato che l’olio, simbolo della celebrazione, oltre a rappresentare il valore della terra e del lavoro dell’uomo, esprime anche il desiderio e la necessità di curare le ferite dell’Italia e delle Marche, legate al sisma e alla pandemia. «Così – ha osservato l’arcivescovo di Ancona-Osimo, Angelo Spina – il nostro pensiero va allo speciale legame di Francesco con le Marche e con Ancona, dal cui porto cominciò il lungo viaggio in Oriente.

L’Italia ha bisogno di dialogo, di incontrarsi e le Marche sono portatrici della cultura dell’incontro». Il francescano minore Massimo Travascio, nuovo custode di Santa Maria degli Angeli, ha assicurato che tutto è pronto per accogliere i marchigiani. «San Francesco – ha ricordato – uscì dalla Porziuncola quando i frati erano solo otto, per andare nel mondo con frate Egidio partendo proprio verso le Marche. Il messaggio di voler andare verso tutti, verso i bisognosi, i poveri, continua ad uscire dalla Porziuncola come espressione di speranza e di pace». Sarà ad Assisi anche il nuovo presidente della giunta marchigiana, Francesco Acquaroli, nella sua prima uscita ufficiale. L’Anno francescano voluto dall’arcidiocesi di Ancona- Osimo sarà chiuso dal presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, il 16 ottobre alle 17.30 nelll’Università Politecnica delle Marche ad Ancona.