Chiesa

Gesuiti. Morto padre Salvini, storico direttore di «Civiltà Cattolica»

Filippo Rizzi lunedì 22 marzo 2021

Padre GianPaolo Salvini in un'immagine del 2013

Amava la montagna e aveva avuto come compagno ideale di cordata, sulle vette lombarde e non solo, il confratello cardinale Carlo Maria Martini. Ma il gesuita dei record che ha guidato per 26 anni il quindicinale della Compagnia di Gesù La Civiltà Cattolica, dal 1985 al 2011 («Una direzione per longevità di un sol uomo al comando difficile da battere.... negli oltre 170 anni di vita della rivista», amava ripetere con una punta d’ironia) era anche economista di formazione ed esperto di Dottrina sociale. Con un sogno nel cassetto, non più avverato dopo gli anni della sua giovanile formazione: tornare in Brasile a fare il “semplice” missionario. E di frontiera.

È la storia e la parabola di padre GianPaolo Salvini, spentosi domenica mattina dopo una breve malattia a 85 anni nell’infermeria della Curia generale della Compagnia di Gesù a Roma. Dal 9 febbraio il religioso era ricoverato nella residenza San Pietro Canisio: lo stesso complesso in cui avevano concluso l’“ultima corsa” della loro vita altri gesuiti legati alla storia e al “brand” di La Civiltà Cattolica: dal cardinale Roberto Tucci a Michele Simone, da Giovanni Rulli ad Antonio Stefanizzi al critico cinematografico Virgilio Fantuzzi. Non è un caso che ieri in un tweet il successore diretto di Salvini alla guida della autorevole rivista, padre Antonio Spadaro, abbia commentato così la scomparsa dell’illustre confratello: «Con l’umorismo molti santi hanno esorcizzato la morte, restituendole il suo senso umano, nella luce di Dio».

Padre Salvini era nato a Milano il 3 marzo 1936. E nella città ambrosiana, presso il prestigioso istituto dei gesuiti Leone XIII, aveva conseguito la maturità classica. Il 7 dicembre 1954, a 18 anni, aveva scelto di entrare nel noviziato della Compagnia di Gesù a Lonigo. Studiò filosofia all’Aloisianum di Gallarate e teologia a Chieri con un periodo formativo di “magistero” nella sua vecchia scuola, il Leone XIII. Si laureò in economia con una tesi in demografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Culmine della sua formazione fu la laurea in teologia nella Facoltà dei gesuiti a Innsbruck (la stessa dove insegnò Karl Rahner). Il 28 maggio 1967 era stato ordinato sacerdote. Da qui la decisione dei superiori di mandarlo in terra di missione a Salvador di Bahia in Brasile. Un periodo, quello in America Latina, a cui spesso padre Salvini farà riferimento nella sua lunga vita perché, in un certo senso, «potei sperimentare molte delle istanze ideali e concrete promosse dall’enciclica di Paolo VI la Populorum progressio.

Nel 1969 avvenne per padre GianPaolo il ritorno alla natia Milano dove nel 1969 iniziò a lavorare presso la redazione della testata Aggiornamenti Sociali. Dal 1978 al 1981 assunse il ruolo di direttore del periodico. «Padre Salvini, nella sua lunga missione, ha saputo coniugare il servizio della fede e la ricerca della giustizia attraverso un lavoro rigoroso di ricerca intellettuale, volto a mettere in dialogo l’etica e l’economia», si legge in un nota apparsa sull’edizione online di Aggiornamenti Sociali. Dopo avere lasciato la direzione della rivista milanese, restò in redazione altri quattro anni (rivestendo, tra l’altro, l’incarico di superiore della comunità dei gesuiti a Milano, il “San Fedele”), finché nel 1985 venne chiamato ad assumere la direzione di La Civiltà Cattolica, succedendo a padre Bartolomeo Sorge.

«Fu l’allora superiore dei gesuiti Peter Hans Kolvenbach – raccontò a chi scrive, per Avvenire, in occasione del compimento dei suoi 80 anni nel marzo 2016 – a “minacciarmi” di assumere la direzione. Mai avrei pensato che, per 26 anni, ne sarei stato direttore lungo quasi tutto il pontificato di Giovanni Paolo II e parte di quello di Benedetto XVI». Durante la sua lunga direzione firme dello spessore di Pierre Blet (storico di Pio XII), Giovanni Marchesi (teologo di formazione balthasariana), del politologo Giuseppe De Rosa o del critico letterario Ferdinando Castelli furono tra le colonne portanti di La Civiltà Cattolica di padre Salvini. Durante la sua direzione e venendo incontro alle istanze del padre Giandomenico Mucci si fece promotore del recupero della salma e della successiva tumulazione nella cappella dei gesuiti del cimitero del Verano del fondatore della rivista dei gesuiti "La Civilità Cattolica": Carlo Maria Curci (1809- 1891).

È stato tra l’altro consultore per 15 anni del Pontificio Consiglio giustizia e pace. Grato del suo essere stato «gesuita per sempre», confidò solo pochi giorni fa a chi scrive: «Sono lieto che spesso associ il mio nome a quello di Sorge e Tucci, persone a cui ora che sono in Cielo mi sento idealmente legato per amicizia e stile sacerdotale». I funerali di padre Salvini si terranno domani mattina alle 12 nella chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma, in via dei Penitenzieri.