Chiesa

Iraq. Hano nuovo arcivescovo di Mosul: «Qui la Chiesa è viva»

Luca Geronico sabato 4 febbraio 2023

Il nuovo arcivescovo siro cattolico di Mosul, Benedictus Younan Hano

Con un discorso che ha sottolineato il valore dell’unità della Chiesa ,«fondata sulla Parola di Dio», e capace di resistere alle tempeste della storia «perché Cristo è vivo al suo interno», Benedictus Younan Hano si è insediato ieri come arcivescovo siro cattolico di Mosul. L’ordinazione episcopale è avvenuta nella cattedrale dell’Immacolata concezione di Qaraqosh, uno dei simboli della rinascita della comunità cristiana irachena: la chiesa, devastata nel 2014 dai terroristi del Daesh che ne fecero un poligono di tiro, è stata completamente ricostruita e riportata al suo splendore il 7 marzo del 2021 quando ospitò papa Francesco, che durante il viaggio apostolico vi recitò l’Angelus.

Un altro segno di rinascita la consacrazione ieri del giovane arcivescovo, per mano del patriarca di Antiochia dei Siri Ignace Youssif III Younan alla presenza di numerosi vescovi iracheni e del nunzio apostolico, monsignor Mitja Leskovar. Dopo due anni di vacanza, per le dimissioni per ragioni di età dell’arcivescovo Boutros Moshe, Mosul - la ex “capitale del Daesh” - ha di nuovo un vescovo: grandi manifestazioni di gioia ieri fra i 30mila abitanti di Qaraqosh, tutti cristiani, dove Younan Hano è nato il 10 settembre 1982.

Dopo gli studi in infermieristica, monsignor Hano ha iniziato la sua formazione seminaristica, dapprima a Baghdad ed in seguito in Libano, dove ha conseguito il baccalaureato in filosofia e teologia. Ordinato sacerdote il 29 giugno 2011, è stato vicario della parrocchia Mar Jacob a Qaraqosh e poi segretario dell’arcivescovo Moshe anche nei primi anni della fuga forzata di tutta la comunità cristiana a Erbil. Durante l’invasione del Califfato islamico della Piana di Ninive si è occupato in particolare dei profughi cristiani presso la chiesa Mar Shmoni in Erbil. Insegnante di Sacra Scrittura, e curatore di un programma radiofonico, rappresentante della Chiesa irachena nel Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, dal 2019 monsignor Hano si trovava a Roma per svolgere un dottorato in Teologia biblica che non ha ancora concluso.

L’attuale situazione a Mosul, ha dichiarato qualche giorno fa Hano, è «molto buona», gli abitanti sembrano essersi lasciati alle spalle «la paura di collaborare fra loro» e anche per i cristiani rientrati, non molti per ora, il clima è «favorevole» a una ripresa. Tutti, senza distinzione, «hanno subito le violenze dello Stato islamico», ecco perché ora vi è la determinazione di ricostruire insieme.