Chiesa

Chiesa nel mondo. Nasce la missione indiana di madre Adorni

Maria Cecilia Scaffardi sabato 4 febbraio 2023

Madre Anna Maria Adorni fondatrice della Congregazione religiosa delle Ancelle dell’Immacolata nel 1857

C’è un proverbio che recita: «se si sogna da soli, il sogno rimane tale; se si sogna insieme, il sogno diventa realtà». È proprio questo “insieme”, che ha permesso alle Ancelle dell’Immacolata, congregazione fondata nel 1857 dalla beata Anna Maria Adorni, di realizzare il sogno della loro “Madre”. Che, già dall’età di sette anni, aveva sentito dentro di sé il bisogno di «portare Gesù in India» e scappò da casa, insieme ad una sua coetanea, con la ferma volontà di raggiungere questo Paese. Dovette, a malincuore, ritornare alla sua Fivizzano, rinunciando – solo temporaneamente - a questo sogno e al desiderio di consacrare la sua esistenza al Signore. Le vicende della vita, la vedovanza, la morte dei figli, il suo impegno di carità, in particolare verso le giovani donne, il tutto sostenuto da una incrollabile fede, la portarono a contagiare di questo sogno altre donne e a formare una famiglia religiosa, che incarnasse l’amore misericordioso del Signore, amore che risana e risolleva, curando spirito e corpo, secondo la visione olistica della persona. Carisma che, da Parma dove l’Adorni era approdata, si è esteso prima in Romania e poi in Kenya. È nel 2013 che anche il sogno dell’India inizia a prendere forma, con il viaggio e l’incontro di suor Maria Assunta Pedrinzani, allora superiora generale, con il vescovo di Alleppey, monsignor Stephen Athipozhiyil.

Il progetto, nel segno dell’apostolato al servizio delle donne maltrattate, unisce lo Stato indiano alla diocesi
e alla città di Parma. Il via nel gennaio dell’anno scorso con l’arrivo delle prime tre suore
Il sogno della fondatrice sta per diventare realtà


Colloqui e incontri che, nell’ascolto della volontà del Signore, hanno portato nel 2015 il Capitolo generale della Congregazione a conferire il mandato per l’apertura di una missione in Kerala, nell’India meridionale. Passo dopo passo, nel gennaio 2022, tre Ancelle partono per l’India, accettando – insieme alla sistemazione provvisoria, non pochi sacrifici. Il loro entusiasmo ha coinvolto tutti e sempre più numerose sono le persone che bussano alla loro porta. Ampio il ventaglio delle loro attività: dalla preparazione dei bambini ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, a incontri formativi con i ragazzi della scuola superiore e dell’università; dalla visita agli ammalati e alle famiglie in difficoltà, alla pastorale carceraria, all’accoglienza di poveri per un pasto caldo. Sono soprannominate “le suore di strada”, perché consumano quotidianamente le suole delle scarpe per condividere e spezzare il pane del vangelo con la gente. Dopo un anno di apostolato, nel gennaio 2023, hanno firmato il contratto di compravendita del terreno e stanno lavorando al progetto di costruzione della missione. Che, commenta suor Mariana Chicet, superiora generale, «potrà riaccendere la speranza nelle donne vittime di violenza da parte di mariti alcolizzati». Fili che si riannodano e sogni che prendono carne. Era l’11 febbraio dello scorso anno, quando il vescovo monsignor James Raphael Anaparambil, benedicendo la prima casa delle Ancelle dell’Immacolata in Kerala, ha auspicato: «Queste tre sorelle sono venute per vivere in mezzo alla gente, per coltivare relazioni di sostegno e di incoraggiamento, per essere strumenti di pace e di misericordia. Io e i sacerdoti presenti siamo felici di accoglierle e promettiamo loro la nostra costante vicinanza. Preghiamo affinché possano avere al più presto una loro casa».

Quel momento è arrivato: a distanza di solo un anno sta per essere posata la prima pietra della loro missione, che sarà intitolata: “Madre Adorni Home”. Realizzazione che impegna non solo la Congregazione, ma anche la diocesi e la città di Parma, in una gratitudine che diventa anche assunzione di responsabilità.