Chiesa

Il dibattito. Sulla Gestazione per altri (Gpa) è tensione tra il governo e la Ue

Marco Iasevoli lunedì 8 gennaio 2024

Dibattito acceso sulla gestazione per altri

Sarà uno dei terreni di scontro delle elezioni europee di giugno. Non tanto e non solo tra i partiti nazionali, quanto soprattutto tra la maggioranza di destracentro italiana e le principali forze politiche europee di matrice socialista, liberale e anche popolare.
La divergenza profonda tra Roma e Bruxelles sulla pratica della surrogata si spiega attraverso i dispositivi di legge radicalmente differenti per fini e contenuti incardinati nel Parlamento italiano e nell’Europarlamento.
La Camera dei deputati, infatti, a fine luglio ha approvato una proposta di legge che istituisce il “reato universale” di Gpa. Si tratta di una norma controversa a parere dei giuristi, che in sostanza renderebbe perseguibile in Italia chi ricorre alla Gpa in un Paese estero, compresi quelli europei in cui tale pratica è ammessa. Il testo è stato trasmesso al Senato, anche se non è ancora stato fissato l’iter per l’approdo in Aula. Alla Camera il dispositivo voluto da Fratelli d’Italia con il sostegno degli alleati ha creato lacerazioni nelle opposizioni, che si sono divise non tanto sul voto finale, quanto su un emendamento di +Europa che proponeva la legalizzazione della surrogata. In particolare, nel Pd l’ala cattolica e femminista è riuscita a raccogliere un’ampia maggioranza contraria a ogni forma di liberalizzazione della Gpa, che ha costretto a più miti consigli anche la stessa segretaria Elly Schlein, che sul tema ha una linea “possibilista”. In generale, le parole del Papa alimentano la spinta dentro Fdi per arrivare al «sì» del Senato: il reato universale, spiega Carolina Varchi, prima firmataria della legge, «è esattamente ciò che abbiamo previsto». A suo parere, le parole del Papa «confermano che siamo dalla parte giusta».
L’Europarlamento segue invece un indirizzo del tutto diverso. È recente, del 14 dicembre, il sì a un Regolamento che prova a scardinare le resistenze alla Gpa di diversi Paesi attraverso il cosiddetto “certificato di genitorialità”. In sostanza, il Regolamento dice che la genitorialità deve essere riconosciuta indipendentemente da come un bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha. La genitorialità legata a Gpa ottenuta in Spagna, dunque, in base a tale Regolamento, sarebbe da accettare anche in Italia.
In realtà, il tentativo dell’Europarlamento sembra essere velleitario. Intanto perché non scalfisce, né potrebbe farlo, la sovranità che i singoli Stati membri hanno su questi temi. E poi perché il Regolamento dovrà passare nel Consiglio Ue, dove vige la regola dell’unanimità. D’altra parte, lo stesso Regolamento, pur fissando dei principi “aperturisti”, ammette che resiste sempre e in ogni caso una clausola a favore degli Stati membri per non accettare il “certificato di genitorialità” europeo.
Ma insomma, i due procedimenti legislativi agli antipodi esprimono meglio di qualsiasi parola la differenza di approccio di Roma e Bruxelles.
Ma il Papa, con le sue parole, riporta la questione nella cornice più appropriata, la dimensione internazionale. Un vero e proprio “bando” della surrogata a livello internazionale infatti supererebbe anche i dubbi sulla legge italiana. E neutralizzerebbe anche i tentativi in sede europea di legalizzare implicitamente la gestazione per altri.
E proprio sull’indirizzo dato da papa Francesco insiste Adriano Bordignon, portavoce del Forum delle associazioni famigliari: «La maternità surrogata - spiega Bordignon - è una pratica inumana e una disdicevole attività commerciale, che coinvolge agenzie di mediazione, cliniche, medici, psicologi e studi legali fondandosi sulla pretesa di un inesistente diritto al figlio. Bisognerebbe piuttosto sostenere forme di genitorialità come l’adozione», completa il ragionamento il presidente del Forum famiglie. Che rilancia: È giunto il momento di avviare una concreta riflessione a livello internazionale e nazionale. Il Forum delle associazioni familiari interverrà all’International conference for the universal abolition of surrogacy che si terrà a Roma il prossimo 5 e 6 aprile per affermare che la pratica della gestazione per altri (Gpa) equivale a una nuova forma di tratta e deve essere dichiarata fuorilegge», conclude Bordignon.
Anche Massimo Gandolfini, leader del Family day, riprende le parole del Papa e si augura che «facciano breccia tra politica, diplomazia e grandi centri di potere internazionale». Per Gandolfini ora ci vuole una «necessaria pressione» perché la legge sul “reato universale” ottenga anche il sì del Senato. «Ancora una volta - conclude Gandolfini - il pensiero sociale e morale della Chiesa ci permette di riconoscere la dignità umana in ogni sua declinazione e ci ricorda che nessun bambino e nessuna donna possono essere oggetto di mercimonio».