Chiesa

Basilica di San Pietro. Fortunato Frezza diventa vescovo. Ad agosto sarà cardinale

Mimmo Muolo sabato 23 luglio 2022

L’arcivescovo Fortunato Frezza nel giorno in cui ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella Basilica Vaticana

Le note dell’organo a canne presso l’altare della Cattedra risuonano festose al termine della celebrazione eucaristica durante la quale monsignor Fortunato Frezza ha ricevuto l’ordinazione episcopale. La parte absidale della Basilica di San Pietro è piena di fedeli, nonostante sia un caldissimo sabato di luglio. E questo testimonia l’affetto per l’anziano neo-vescovo che tra poco più di un mese riceverà dalle mani di papa Francesco la berretta cardinalizia.

Monsignor Frezza, infatti, è uno dei cardinali annunciati dal Pontefice lo scorso 29 maggio.

Il Concistoro è fissato per il prossimo 27 agosto, ma ieri l’ottantenne canonico del capitolo della Basilica Vaticana (ha compiuto gli anni il 6 febbraio di quest’anno, essendo nato nel 1942) è diventato arcivescovo per l’imposizione delle mani del cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro e vicario generale per la Città del Vaticano. Co-consacranti l’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, e Jesús Esteban Catalá Ibáñez, vescovo di Malaga.

Nel corso della celebrazione liturgica, svoltasi in un clima di intensa preghiera e arricchita da pregevoli canti, Gambetti ha tenuto l’omelia, rivolgendosi spesso direttamente a Frezza e ricordando tra l’altro i suoi importanti studi biblici. Il porporato, infatti, ha preso spunto dalle diverse esperienze di servizio alla Chiesa, svolte nel corso della sua vita dall’ormai prossimo cardinale, per tratteggiare la figura di Frezza e il suo duplice amore alla Bibbia e ai fedeli. Emblematico è da questo punto di vista il periodo dal 1971 al 1984, quando il neovescovo è stato contemporaneamente parroco di Sipicciano (diocesi di Viterbo) e, al contempo, insegnava Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana come assistente.

La cura pastorale e lo studio, dunque. Il cardinale Gambetti lo ha dunque invitato, anche in questa nuova fase della vita, ad essere un pastore che si mette a servizio di tutti e che annuncia la Parola. E qui ha fatto riferimento in particolare al Frezza insigne biblista, esortandolo a far sempre e ancora riferimento alla Bibbia, «un libro che hai tanto amato – ha sottolineato in particolare il porporato arciprete della Basilica Vaticana –, sul quale hai tanto pregato e che ha guidato e continuerà a guidare la tua vita». In riferimento alla Bibbia anche il motto episcopale: Loquendo scripturas aperiens.

Al termine della celebrazione, monsignor Frezza, visibilmente commosso, ha ringraziato il Papa per la fiducia riposta in lui, il cardinale Gambetti e tutti i presenti. Ha voluto mandare anche un pensiero ai suoi genitori e «al mio fratellino» defunti, ma presenti in comunione spirituale. Poi, dopo la Messa, qualcuno tra i presenti ha anche un po’ scherzato con lui sul fatto che è stato a lungo cappellano della Roma Calcio.

Alla celebrazione hanno preso parte, tra gli altri, i cardinali Lorenzo Baldisseri, segretario generale emerito del Sinodo dei vescovi, Fernando Filoni, gran maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e il suo predecessore nello stesso incarico Edwin Frederick O’Brien, gli arcivescovi Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, Lazzaro You Heung-sik, prefetto della Congregazione per il clero, che anche lui riceverà la porpora il 27 agosto, oltre al vescovo di Viterbo (diocesi natale di Frezza), Lino Fumagalli.

Tra i fedeli erano erano presenti anche il sindaco di Trevi (provincia di Frosinone e diocesi di Anagni-Alatri) Silvio Grazioli, il parroco don Pierluigi Nardi e don Rosario Vitagliano, parroco ad Alatri ma originario di Trevi, insieme ad una folta delegazione di laici. Treba (cioè Trevi nel Lazio) è infatti la diocesi titolare assegnata all’arcivescovo Frezza. Il sindaco ha anche invitato Frezza a visitare la cittadina, eventualmente dopo il Concistoro di fine agosto.

L’ormai prossimo cardinale è sacerdote dal 1966. L’anno successivo ha ottenuto la licenza in teologia alla Gregoriana e nel 1977 la laurea in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico, con una tesi sul libro del profeta Michea. Ha lavorato anche nella Segreteria del Sinodo, divenendone sottosegretario.
(Ha collaborato Igor Traboni)