Chiesa

IL TESTIMONE. Il fratello: «Quel giorno che portò un mafioso in chiesa»

sabato 25 maggio 2013
"Un giorno mi raccontò che era riuscito a fare entrare in chiesa un mafioso di Godrano e io gli dissi: Pino, stai attento. E lui mi rispose: 'A me che devono fare? Io faccio soltanto il mio dovere'". È uno degli episodi ricordati da Gaetano Puglisi, 81 anni, fratello di don Pino, che ha assistito con altri familiari al rito di beatificazione sul prato del Foro Italico di Palermo. "Nonposso che essere contento della beatificazione - dice Gaetano Puglisi - ma mi manca e mi manca il suo sorriso"."Ricordo le tante stagioni estive durante le quali abbiamo accolto le sue colonie coi ragazzi di Godrano, la nostra casa era invasa da giovani e lui era felice", racconta ancora Gaetano Puglisi, che rievoca poi un altro episodio della vita di don Pino, quando, appena sedicenne, decise di farsi sacerdote: "E pensare che quando io facevo il chierichetto me lo trascinavo dietro perché in chiesa non ci voleva venire. Poi un giorno disse a mia madre: voglio entrare in seminario. E fu la sua felicità perché, confesso, lei un figlio prete l'avrebbe voluto". Alla beatificazione di padre Pino Puglisi sono intervenuti anche tantissimi che da giovani lo hanno in vario modo seguito negli anni della formazione.