Chiesa

Congo. Nella regione del Kasai scoperte altre 38 fosse comuni

Matteo Fraschini Koffi mercoledì 12 luglio 2017

Le Nazioni Unite hanno scoperto altre 38 fosse comuni in Kasai, la regione centrale della Repubblica democratica del Congo, ferita dalla violenza. In meno di un anno, sono quindi almeno 80 i cimiteri clandestini localizzati. «L’indagine è stata un’operazione congiunta tra i nostri ricercatori e quelli dell’esercito congolese – spiega un comunicato della missione Onu nel Paese (Monusco) –. Abbiamo controllato sei aree nella parte occidentale del Kasai».

Dall’inizio del conflitto, nell’agosto scorso, sono oltre «3.300 i morti e 1,4 milioni gli sfollati – stima l’Onu –, molti di più di quelli in Siria e Iraq». Sia i soldati congolesi che i ribelli della milizia Kamuina Nsapu sono stati accusati di atrocità. Per ora solo «otto militari sono stati condannati a una pena che va da un anno di reclusione all’ergastolo», hanno dichiarato le autorità.

Il Kasai è una delle più ricche zone diamantifere del Paese. I residenti stanno protestando poiché gran parte degli incarichi amministrativi locali sono occupati da funzionari vicini al presidente, Joseph Kabila. «La popolazione si sente da troppi anni marginalizzata – affermano gli esperti –. Il conflitto è inoltre intensificato dal rifiuto di Kabila di indire nuove elezioni».

L'INFINITA MATTANZA CONGOLESE di Giulio Albanese