Chiesa

Concorso. Cei, cercansi volontari per missione Paesi poveri

martedì 29 aprile 2014
Cercasi giovani in gamba per un’esperienza di vita in un Paese in via di sviluppo. Saranno quattro i volontari selezionati dal concorso In un altro mondo della Cei (Conferenza episcopale italiana) per vivere un mese al servizio degli ultimi. Li aspettano attività e alloggio in uno dei centri raggiunti dal contributo 8xmille. Il Servizio Promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa ha aperto le selezioni sul sito web www.inunaltromondo.it dove le candidature verranno accolte dal 30 aprile fino al 1° giugno. La partenza per i quattro più motivati è prevista tra fine luglio e i primi di settembre. Destinazioni: la Casa della Provvidenza per bambine di strada a Calcutta, in India; il Centro Kivuli per i minori degli slum di Nairobi, in Kenya, gestito dall’associazione "Amani", fondata dal missionario italiano padre Renato Kizito Sesana; alcune delle strutture di Medici con l’Africa Cuamm in Mozambico; la Little Nazareth Home per figlie di famiglie indigenti a Manila, nelle Filippine. Ai ragazzi verrà chiesto anche di diventare testimoni, pubblicando on line video e materiale multimediale raccolto in quattro settimane. Il contest fa trasparenza sull’utilizzo dei fondi provenienti dalle firme a favore della Chiesa cattolica. E punta ad avvicinare i giovani ad un’esperienza di volontariato internazionale: «darà l’opportunità ai ragazzi di vivere e raccontare una scelta di vita, che a tutti gli effetti si rivelerà un anti-reality show – spiega Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione Cei –. A loro chiediamo di filmare e registrare quello che vivono e condividono, controbilanciando la vacuità di contenuti prevalenti sui nostri media. Obiettivo è rendere le nuove generazioni protagoniste di un progetto di alto valore, in un’iniziativa all’altezza dei loro talenti, in grado di far riflettere chi li ascolterà».Una realtà senza sottotitoli, da ricordare per tutta la vita. In linea con un’idea del mondo nel segno dell’apertura e della condivisione, com’è quella che in oltre vent’anni ha sostenuto l’invio di contributi 8xmille da parte della Chiesa italiana nel Terzo Mondo. Interventi di promozione umana, spesso avviati da un missionario "fidei donum" sostenuto attraverso le firme. È l’origine di molte scuole e ospedali, ma anche di pozzi e progetti di riforestazione, di centri per i disabili e promozione della donna, recupero dei bambini-soldato e microcredito, fino alla formazione professionale di medici e insegnanti, comprese ostetriche e maestri rurali nelle province più remote. Una lunga avventura, costruita con strumenti umani, ma nel segno del Vangelo e della cooperazione tra le Chiese. Dall’Asia all’Africa, un mondo non ostile o temuto, come quello tracciato dai media generalisti, ma avvicinato dalla condivisione. Come i progetti di Medici con l’Africa Cuamm in Mozambico. Dove la ong continua ad assicurare interventi nel segno del diritto alla salute, come l’ospedale centrale di Beira, seconda città del Paese. O come la Casa-famiglia delle suore dell’Annunciazione a Manila: «un luogo dove minori sole al mondo o provenienti da famiglie delle baraccopoli che non riuscivano più ad occuparsene, trovano un rifugio sicuro, serenità di vita, un progetto di studi e un futuro» riferisce Bianca Casieri del Servizio promozione Cei. Ora è il momento che altre voci riferiscano di queste realtà. Di come il ponte dall’Italia non si è interrotto nonostante la severa crisi economica nazionale. Sia perché la Chiesa non può esimersi dal suo impegno evangelico. Sia per evitare che la recessione, che colpisce il Terzo mondo più duramente del Primo, con meno commercio e meno domanda, non renda la povertà anticamera di insicurezza e guerre. Starà ai nuovi testimoni viverlo e documentarlo.