Chiesa

Concistoro . Il Papa: «Gesù vi chiede di seguirlo. Vi chiama a servire come Lui»

mercoledì 28 giugno 2017

Durante la sua vita pubblica, Gesù “ha manifestato la tenerezza del Padre, risanando tutti quelli che erano sotto il potere del maligno (cfr At 10,38)”. Ora, camminando verso Gerusalemme, “sa che è venuto il momento di andare a fondo, di strappare la radice del male, e per questo va risolutamente verso la croce”. Papa Francesco, nell’allocuzione pronunciata nel corso del Concistoro per la creazione di cinque nuovi cardinali nella Basilica Vaticana, ha commentato il passo del Vangelo secondo Marco, nel quale Gesù annuncia per la terza volta la sua morte e resurrezione. “Anche noi, fratelli e sorelle, siamo in cammino con Gesù su questa strada – osserva il Pontefice -. In particolare mi rivolgo a voi, carissimi nuovi Cardinali. Gesù ‘cammina davanti a voi’ e vi chiede di seguirlo decisamente sulla sua via. Vi chiama a guardare la realtà, a non lasciarvi distrarre da altri interessi, da altre prospettive. Lui non vi ha chiamati a diventare ‘principi’ nella Chiesa, a ‘sedere alla sua destra o alla sua sinistra’. Vi chiama a servire come Lui e con Lui. A servire il Padre e i fratelli. Vi chiama ad affrontare con il suo stesso atteggiamento il peccato del mondo e le sue conseguenze nell’umanità di oggi”.

Chiamati a servire come Gesù, guardando la realtà piena di sofferenza

Lungo il cammino, “i discepoli stessi sono distratti da interessi non coerenti con la ‘direzione’ di Gesù, con la sua volontà che è un tutt’uno con la volontà del Padre”. “I due fratelli Giacomo e Giovanni – osserva Francesco – pensano a come sarebbe bello sedere alla destra e alla sinistra del re d’Israele (cfr v. 37). Non guardano la realtà! Credono di vedere e non vedono, di sapere e non sanno, di capire meglio degli altri e non capiscono…”. La realtà invece, chiarisce il Papa, “è tutt’altra, è quella che Gesù ha presente e che guida i suoi passi. La realtà è la croce, è il peccato del mondo che Lui è venuto a prendere su di sé e sradicare dalla terra degli uomini e delle donne. La realtà sono gli innocenti che soffrono e muoiono per le guerre e il terrorismo; sono le schiavitù che non cessano di negare la dignità anche nell'epoca dei diritti umani; la realtà è quella di campi profughi che a volte assomigliano più a un inferno che a un purgatorio; la realtà è lo scarto sistematico di tutto ciò che non serve più, comprese le persone”.

“Seguendo Lui – prosegue Francesco -, anche voi camminate davanti al popolo santo di Dio, tenendo fisso lo sguardo alla Croce e alla Risurrezione del Signore”. Di qui l’invocazione allo Spirito Santo, per intercessione della Vergine Madre, “perché colmi ogni distanza tra i nostri cuori e il cuore di Cristo, e tutta la nostra vita diventi servizio a Dio e ai fratelli”.


Chi sono i nuovi cardinali

I nuovi porporati, tutti elettori e tutti presenti nella Basilica Vaticana, sono: Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako (Mali); Gregorio Rosa Chavez, vescovo ausiliare di San Salvador; Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun, amministratore apostolico “Sede Vacante et ad nutum Sanctae Sedis” di Vientiane (Laos); Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma; Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona.

Con il Concistoro odierno, il quarto per Papa Francesco, salgono a 225 i membri del Collegio cardinalizio, di cui 121 elettori e 104 non elettori. Sempre più marcata l’internazionalizzazione: 83 i Paesi rappresentati, 62 dei quali hanno cardinali elettori. Il primo appuntamento pubblico dei nuovi porporati sarà la concelebrazione, giovedì 29 giugno, della Messa presieduta dal Papa per la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo.


Il saluto al Papa del neo cardinale Omella

È stato il neo cardinale di Barcellona, Juan José Omella, a pronunciare il discorso di saluto e ringraziamento a papa Franceso all'inizio del Concistoro. Secondo la prassi, il testo avrebbe dovuto essere lette da Jean Zerbo, il primo cardinale della lista. “A differenza dei pregi mondani, nella Chiesa non ci sono altri titoli di quelli che segnano il cammino di un servizio più solerte ed impegnato per l’annuncio del Vangelo e il riscatto nel nome del Signore di tutti, soprattutto dei più bisognosi”, ha ricordato l'arcivescovo di Barcellona, nel saluto a Papa Francesco, in occasione del Concistoro ordinario pubblico, nella Basilica Vaticana. “L’infuocato colore vermiglio che ora indossiamo non sia per noi vanto, ma strenua memoria del nostro Redentore che ci riscattò al prezzo del suo sangue. Diventerà d’ora in poi un segno vocazionale di un nuovo spoglio dei nostri interessi, per donarci in tutto e per tutti finché per l’amore del popolo di Dio, e per la fedeltà al Buon Pastore Gesù e al Suo Vicario in terra si consumino tutte le nostre risorse”, ha aggiunto Omella.

La visita a Benedetto XVI con i neocardinali

Al termine del Concistoro celebrato in San Pietro, Papa Francesco ha accompagnato i cinque nuovi porporati dal Papa Emerito Benedetto XVI al Monastero Mater Ecclesiae. Un gesto di grande considerazione che Francesco ha compiuto anche nel precedente Concistoro, lo scorso 19 novembre, mentre nei suoi primi due (nel 2014 e 2015) ha ricevuto e abbracciato Ratzinger in San Pietro.


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