Chiesa

Covid. Il cardinale Bassetti è grave ma stazionario. L'arcivescovo Boccardo positivo

G.Gamb. venerdì 6 novembre 2020

Il cardinale Gualtiero Bassetti

Sono «stazionarie» ma ancora «gravi» le condizioni del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Lo attesa il bollettino medico quotidiano diffuso all’ora di pranzo dall’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia dove il porporato è ricoverato a causa del coronavirus. Bassetti è in terapia intensiva da martedì scorso. I sanitari fanno sapere che «le funzioni vitali del cardinale sono costantemente monitorate» e continuano le «terapie mediche del caso» e la «ventilazione non invasiva», ossia il presidente della Cei non è intubato. Settantotto anni, il presidente della Cei era risultato positivo al coronavirus a metà della scorsa settimana dopo aver avuto qualche linea di febbre. Aveva trascorso le successive giornate di malattia nel suo appartamento all’interno del palazzo arcivescovile di Perugia, fino a sabato quando era stato disposto il trasferimento in ospedale. Un’intensa mobilitazione di preghiera sta accompagnando la sua degenza ma anche la malattia di tutti i contagiati Covid per i quali Bassetti ha chiesto di pregare.

L'arcivescovo Renato Boccardo - Avvenire

Intanto è risultato positivo al tampone Covid l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra, Renato Boccardo. In una nota si spiega che il presule è asintomatico e si trova in quarantena presso la sua residenza spoletina, da dove segue normalmente la vita della diocesi. Gli uffici della Curia arcivescovile sono stati temporaneamente chiusi per provvedere alla necessaria sanificazione.


«La situazione creatasi con la positività al virus – afferma l’arcivescovo Boccardo – mi conduce a condividere esistenzialmente le giornate di quanti stanno affrontando, a casa o in ospedale, gli assalti del Covid-19, tra cui il cardinale Gualtiero Bassetti ricoverato in terapia intensiva nel nosocomio di Perugia, al quale va ancora una volta il mio pensiero affezionato e fraterno». E aggiunge: «Questi giorni d’isolamento domiciliare mi offrono la possibilità di ripercorrere idealmente in preghiera tutte le strade della nostra diocesi, compiendo così una "visita" inedita alle diverse comunità. Il tempo prolungato a disposizione mi permette di comporre una lunga intercessione per il bene di tutti e di ciascuno e chiedere luce e speranza per un tempo difficile. Sono stato gradevolmente sorpreso e nutro profonda gratitudine per la quantità di telefonate e messaggi ricevuti in questa prima giornata di isolamento, dalla diocesi, dalla regione e dall’Italia».