Chiesa

Bagnasco. Omelia per Santa Barbara. «Gli esempi cattivi non devono abbatterci»

Adriano Torti giovedì 4 dicembre 2014
"Gli esempi cattivi non devono uccidere la fiducia nelle istituzioni" e sulle scelte della vita dobbiamo essere fermi "e non banderuole". Sono i messaggi lanciati stamani dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, nell'omelia pronunciata nelle navate della cattedrale San Lorenzo durante la Messa celebrata in occasione della solennità di Santa Barbara, patrona della Marina Militare Italiana, dei vigili del fuoco, delle Armi di Artiglieria e Genio. "Gli esempi cattivi - ha detto il cardinale - ci sono sempre stati ma non devono mai deprimere la collettività, non devono mai uccidere la fiducia nelle istituzioni, perché questo vorrebbe dire entrare in una giungla in cui vince chi è più forte e più furbo e questo non è giusto". Infatti, per Bagnasco, "non basta un cattivo esempio per denigrare un corpo, un organismo intero" Anche se "questa è un'abitudine sempre più diffusa bisogna reagire con un supplemento di fortezza dell'anima, di convinzione e fierezza negli ideali buoni, che cercate ogni giorno di perseguire con onestà interiore". Nell'omelia il cardinale ha poi ricordato che, nella civiltà occidentale, viviamo "in un clima culturale e sociale in cui sembra che nulla debba essere fermo, permanente, stabile assoluto". "Affetti, amicizie, famiglia, doveri, responsabilità - ha aggiunto - tutto sembra destinato a cambiare ogni giorno. La tentazione, che spesso diventa purtroppo costume, è quella di adeguarsi in nome dei cambiamenti: ormai tutti fanno così, si usa così. Se adottassimo questo criterio rinunceremmo alla nostra dignità, non saremmo persone ma banderuole". "La questione vera - ha spiegato - non è come la maggioranza delle persone pensa o agisce: la questione è il bene o il male che le persone, maggioranza o minoranza, pensano o fanno. Sono cose totalmente diverse". Da qui l'invito a guardare ai santi, come santa Barbara, e a cercare di imitarli perché "i valori e gli ideali che hanno vissuto fino all'eroismo non hanno tempo, circostanze, non cambiano a seconda dei venti che tirano. Sono perenni. In nome della coerenza, i martiri e i santi hanno perso la vita per quei valori che oggi si ritengono astratti. Non è sempre facile" ma "dall'alto ci viene una forza che ci permette di tenere ferma la barra laddove è puntata sulla verità e sul bene, a qualunque costo". Infine, il porporato ha voluto ringraziare gli uomini della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto "per la presenza e il servizio, umile e quotidiano, a volte nascosto e a volte ben visibile, come nelle sciagure che dobbiamo tutti subire, molte delle quali con effetti devastanti per il lavoro e innanzitutto per la vita. Voi ci siete sempre, in prima linea - ha detto - secondo i vostri compiti e doveri, la vostra professionalità ma innanzitutto con il vostro cuore. A testa alta e con umiltà proseguite il vostro cammino che è per il bene comune".