Chiesa

Celebrazione solenne. Caravaggio proclamato santuario regionale della Lombardia

Giovanni Veggiotti sabato 27 maggio 2023

La celebrazione solenne a Caravaggio

Una cupola che si staglia nel cielo della bassa, quasi ad elevare verso l’alto la pianura padana. Un luogo facile da raggiungere, che non impone sforzi fisici e offre a tutti riparo dal sole e dalla pioggia con i suoi ampi porticati. Una sorgente che dal 1432 rinfranca il corpo e lo spirito. Tutto questo è Santa Maria del Fonte di Caravaggio, da ieri proclamato santuario regionale della Lombardia. Oltre a essere da secoli una meta costante di pellegrinaggi, dalle prealpi all'appennino, dal lago Maggiore a quello di Garda, in questo luogo mariano della provincia bergamasca si è tenuta a maggio 2020 la preghiera di affidamento dell’Italia alla protezione di Maria nel momento più buio della pandemia. Il santuario è anche sinonimo di sinodalità e condivisione, perché da anni è scelto come sede per le riunioni della Conferenza episcopale lombarda.

Santuario regionale - Diocesi di Cremona

Nel giorno del 591° anniversario dell’apparizione di Maria alla giovane Giannetta de’ Vacchi, «si riconosce ciò che già è un fatto: Caravaggio come punto di riferimento per il popolo dei credenti di questa terra posto proprio al centro della nostra regione, una casa ospitale a tutte le chiese» ha detto nel messaggio di saluti iniziali il vescovo di Cremona Antonio Napolioni. Come pastore della diocesi in cui si trova il santuario, ha poi sottolineato come fosse significativo che a presiedere l’Eucaristia fosse l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, metropolita della Lombardia e successore di chi diede grande impulso alla costruzione del santuario, san Carlo Borromeo.

I vescovi lombardi a Caravaggio - Diocesi di Cremona

La processione d’ingresso formata da diaconi, sacerdoti e vescovi delle dieci diocesi lombarde si è mossa intorno alle 10,30 dal Centro di spiritualità del santuario. Da lì la discesa al Sacro Fonte per l’atto penitenziale, al termine del quale Delpini ha reso omaggio alla Vergine deponendo un mazzo di fiori bianchi davanti al mosaico che riproduce la scena dell'apparizione. La Messa è poi proseguita in basilica, alla presenza di centinaia di fedeli e delle autorità militari e civili, in modo particolare della rappresentanza della giunta regionale della Lombardia. Un’assemblea numerosa e variegata, fatta di realtà ecclesiali e civili, chiamate a vivere in fraternità e corresponsabilità.

L'arcivescovo di Milano a Caravaggio - Diocesi di Cremona

Chiara e diretta l’omelia dell’arcivescovo, che ha riconosciuto e nobilitato la devozione facile. «Siamo radunati per onorare Santa Maria del Fonte e vorremmo imparare una devozione facile, quella alla quale ci educa e ci invita questo santuario che riconosciamo come santuario regionale» ha detto Delpini, indicando Maria come la madre che non chiede di portare altri pesi, ma che piuttosto rende più leggeri i fardelli della nostra vita, già troppo pesanti.

A Caravaggio Maria scende in mezzo agli uomini. Giannetta non la vede assisa tra le nuvole, ma vicina, davanti a sé. La Vergine poggia i piedi sulla terra, come la donna di Nazareth che «ci ospita senza dirci qualcosa da fare, ma invita piuttosto a non fare niente, a fermarsi, tranquilli, per un momento: perché la gente ha già troppe cose da fare. Asciuga le nostre lacrime e ci consola: la gente ne ha già versate troppe» ha proseguito Delpini.

L'apparizione - Diocesi di Cremona

Ha poi lodato la fede di chi a Caravaggio pratica una devozione facile, di chi prega come riesce e nella preghiera consegna anche le distrazioni, di chi non pretende di avere qualche speciale illuminazione, ma solo un po’ di buon senso e saggezza dei semplici. Facile è la devozione, ma facile è anche il bene che si può compiere dopo una sosta a contemplare il volto di Maria, come ha fatto Giannetta.

Al termine del pontificale, i concelebranti hanno raggiunto la navata minore della basilica per recitare l’invocazione alla Madonna davanti al gruppo statuario dell’apparizione. Prima della benedizione con concessione di indulgenza plenaria, una notizia inattesa. Sotto lo sguardo di colei che accoglie i vescovi lombardi nelle riunioni della conferenza episcopale regionale, il metropolita ha annunciato la nomina a vescovo di un figlio di questa terra. Si tratta di monsignor Michele Di Tolve, sacerdote ambrosiano chiamato a servire la Chiesa come ausiliare di Roma.

La celebrazione - Diocesi di Cremona