Chiesa

IL CENTENARIO. Anselmo, la fede chiama la ragione

Chira Thiébat mercoledì 22 aprile 2009
La cattedrale di Santa Maria As­sunta in Aosta, magnificamen­te restaurata per l’occasione, ha accolto ieri la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, in ricordo dei novecen­to anni dalla morte di sant’Anselmo. La liturgia, concelebrata dal vesco­vo di Aosta Giuseppe Anfossi e da numerosi altri presuli tra cui il car­dinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino e presidente della Confe­renza episcopale del Piemonte e del­la Valle d’Aosta, rappresenta l’apice delle celebrazioni anselmiane che la piccola regione alpina ha dedicato al suo figlio più illustre. Teologo e fi­losofo acutissimo, sant’Anselmo nacque ad Aosta nel 1033, trascorse il periodo più fecondo della sua vita nel monastero benedettino del Bec, in Normandia, divenendo infine ar­civescovo di Canterbury, dove morì il 21 aprile 1109. La Chiesa lo ricorda come «dottore magnifico» e lo indica ai fedeli qua­le esempio di instancabile ricerca­tore di Dio. Ad Anselmo, salutato co­me «una tra le figure più luminose della tradizione ecclesiastica e nella stessa storia del pensiero occiden­tale europeo», Benedetto XVI ha de­dicato un messaggio affidato a Biffi in qualità di suo inviato speciale per le celebrazioni anselmiane. Il testo del Pontefice, letto durante l’Eucari­stia, mette in evidenza il percorso u­mano e spirituale del santo che, an­cora fanciullo, immaginava che le vette innevate, da lui ammirate nel­la terra natale, fossero la dimora di Dio. Benedetto XVI ricorda il carisma di Anselmo quale «esperto maestro di vita spirituale», dotato di una «ge­nialità educativa» che nel metodo del discernimento sapeva unire la misericordia con la fermezza. An­selmo ebbe anche la capacità di ini­ziare i discepoli all’esperienza del­l’autentica preghiera: le sue Oratio­nes sive Meditationes – evidenzia il Papa – «hanno contribuito a fare di tante anime del suo tempo delle a­nime oranti». Durante gli anni trascorsi in Inghil­terra come arcivescovo di Canter­bury, Anselmo, pur tribolato dalla nostalgia per la vita monastica, non risparmiò «la sua insonne opera per la liberazione della Chiesa dai con­dizionamenti temporali e dalle ser­vitù di calcoli non compatibili con la sua natura spirituale». Il Papa sot­tolinea «la grande attualità e il forte fascino» della figura di Anselmo la cui genialità risiede in una ricerca teologica e filosofica nella quale «l’a­more per le verità della fede e il gu­sto per il loro approfondimento me­diante la ragione» non sono mai di­sgiunti. La grandezza del santo di origine valdostana è stata ripresa dall’omelia del cardinale Biffi. Il porporato, ri­percorrendo le tappe fondamentali della vita di Anselmo, ha indicato al­cune «lezioni» che è necessario rac­cogliere. Anselmo – ha detto Biffi – ci ricorda che la realtà non si esaurisce nel visibile: «essa è molto più vasta di quella che attingiamo con la sempli­ce conoscenza naturale, sostanziata solo di esperienza sensibile, di ra­gionamento induttivo e deduttivo, di calcolo matematico». «Anselmo – ha aggiunto l’arcivescovo emerito di Bo­logna – ci dice che è indispensabile che non ci sfuggano mai le vere di­mensioni dell’esistente». Il rapporto fede ragione rimane la grande lezione anselmiana, resa an­cora più urgente in una società col­pita da visioni pessimistiche della conoscenza, dal dominio del sog­gettivismo assoluto e dalla prolife­razione dei dubbi. «Per Anselmo la ragione – ha continuato Biffi – va o­norata già per se stessa come un grande dono di Dio. In più, essa en­tra come elemento costitutivo indi­spensabile nell’atto di fede e resta nell’intelligenza della fede». Accanto all’Anselmo filosofo e mo­naco, c’è però anche l’Anselmo pri­mate d’Inghilterra. Proprio vivendo con integrità la sua missione epi­scopale egli ci lascia un’altra lezio­ne. Lottando per la libertà della Chie­sa contro le ingerenze del potere po-­litico, ha riflettuto Biffi, Anselmo non esitò a ricorrere con fiducia al suc­cessore di Pietro. «Anselmo sa – ha ricordato il porporato – che Gesù ha dato a Pietro il compito di pascere l’intero suo gregge». Questa consa­pevolezza deve essere anche la no­stra: «la Sede Apostolica è sempre il normale punto di riferimento e l’ul­timo insindacabile giudizio per ogni problema che riguarda la verità ri­velata, la disciplina ecclesiale, l’in­dirizzo pastorale da scegliere».Un anno per conoscerlo meglio. Non era una sfida facile quella di rendere Anselmo d’Aosta, il santo e filosofo che la Chiesa celebra come doctor magnificus, una figura accessibile a tutti. Eppure l’apertura europea della sua storia personale e la profondità della sua riflessione teologica e filosofica, incentrata sul rapporto tra fede e ragione, lo rendono una personalità estremamente significativa per la contemporaneità. Far conoscere Anselmo è la sfida che è stata raccolta dalla Regione Valle d’Aosta e dalla diocesi di Aosta in occasione dei novecento anni dalla morte del santo.Libri per tutte le età. Una serie di pubblicazioni rivolte a varie fasce d’età ha permesso di ampliare la divulgazione del pensiero anselmiano. Tre i nuovi volumi editi dalla Jaka Book: Anselmo d’Aosta. Nel ricordo dei discepoli, Vite di Anselmo d’Aosta di Eadmero e Giovanni da Salisbury, Historia Novorum di Eadmero. Sant’Anselmo un amico da scoprire e Il tesoro di Anselmo sono i libri per bambini e ragazzi scritti da Manuela Lucianaz e dalle monache benedettine del monastero Regina Pacis di Saint-Oyen, entrambi illustrati da Fabrizio Zubani, editi dalla San Paolo. Per le Edizioni Paoline anche Anselmo d’Aosta. Ritratto a più voci di Tersilla Gatto Chanu. All’itinerario spirituale anselmiano è dedicato Appassionatamente monaco, sempre frutto degli studi delle monache benedettine residenti in Valle d’Aosta, per le edizioni Ldc. Matteo Zoppi è l’autore del testo La verità sull’uomo, edito da Città Nuova, dedicato alla visione antropologica anselmiana .Grande successo hanno riscosso i certamina sul pensiero di Anselmo organizzati dal Liceo Classico di Aosta e dal locale ateneo.Restaurate la Cattedrale e Sant’Orso. Dopo la solenne eucaristia di ieri presieduta dal cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, nella Cattedrale di Aosta, gli eventi dedicati a sant’Anselmo continuano. Il 7 settembre verrà inaugurata una mostra sul santo nel chiostro della Cattedrale, mentre il 18, 19 e 20 settembre verranno presentati i restauri della Collegiata e del Priorato di Sant’Orso finanziati, insieme ai restauri della Cattedrale, dalla legge regionale per le celebrazioni anselmiane. Anselmo d’Aosta, scelte storiche e motivazioni teoretiche è il titolo del congresso internazionale che si terrà ad Aosta, nel Salone delle Manifestazioni di Palazzo regionale, dall’uno al 3 ottobre. La chiusura ufficiale delle celebrazioni è prevista per il 7 dicembre a Challand-Saint-Anselme con una conferenza, un concerto e la proiezione del documentario istituzionale curato da Alessandro Stevanon.