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Crisi. M5s, 63mila sì al governo con i dem

Redazione Internet mercoledì 4 settembre 2019

Luci accese, in piena notte, a Palazzo Chigi e al Nazareno; segno di una trattativa che va a oltranza, superando di gran lunga la mezzanotte e coinvolgendo pontieri e leader di partito, oltre a Giuseppe Conte. L'obiettivo, per Conte, resta quello di sciogliere la riserva entro la mattinata anche se, alle 9 il premier incaricato ha in programma una nuova riunione con la delegazione di Leu. Ed è pevisto un nuovo vertice a ore. Intanto, non si escludono, in nottata, contatti anche tra i leader del Pd e del M5S, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, che dopo aver lasciato in tarda serata Palazzo Chigi torna, poco dopo, nella sede del governo con Vincenzo Spadafora, uno dei tessitori della trattativa con i Dem.

I militanti del Movimento 5 stelle, iscritti alla piattaforma Rousseau, hanno scelto. Il 79,3%, ovvero 63.146 votanti, ha detto sì al governo M5s-Pd guidato da Conte. I no sono stati solo 16.488, pari al 20,7%. Per Lugi Di Maio è stato "un voto plebiscitario". Il leader pentastellato ha poi fatto sapere: «Nelle prossime ore conoscerete la squadra di governo presieduta da Giuseppe Conte che ringrazio, a cui mi lega un sentimento di stima e a cui riconosco un ruolo di garante". Soddisfatto anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti: "Ora cambiamo l'Italia", ha postato su Facebook. Sprezzante, come al solito, il commento del grande perdente, Matteo Salvini. Il leader della Lega, in una diretta sempre su Facebook, ha parlato di "disgustoso mercato della vacche", affermando che presto la Lega si riprenderà il Paese.

Il voto si è protratto dalle 9 di mattina fino alle 18 di oggi. I militanti dovevano rispondere ad un quesito piuttosto chiaro: "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?".

Dopo alcuni rallentamenti ad inizio giornata, dovuti all'eccesso di accessi precisano dal movimento, alle ore 16 avevano votato 73mila iscritti, permettendo a Davide Casaleggio di poter parlare di «un record mondiale» e a Di Maio di affermare soddisfatto: «Comunque vada M5s ha già vinto». In effetti il precedente "record" della piattaforma di voto era stato ottenuto nel maggio 2018 con 56.127 votanti. Allora si doveva riconfermare o meno Luigi Di Maio come leader del movimento.

"Tutte le critiche riportate dai media riguardano una piattaforma che non è più in uso. La piattaforma è stata messa in sicurezza ed è stata creata una nuova area voto, che rispetta sicurezza e privacy. È un percorso che richiede anche nel tempo, Rousseau è nata tre anni fa", ha affermato oggi Enrica Sabatini, dell'Associazione Rousseau.

"Siamo riusciti a respingere tutte le attività di chi voleva che questo voto andasse nella direzione giusta", ha sostenuto Sabatini replicando a chi le ha chiesto se ci fossero stati attacchi hacker.

Infine ha ricordato che quella di oggi sul governo Conte è stata la votazione numero 265, dal 2012, realizzata con la piattaforma Rousseau.