Attualità

Il fatto. Violenze ai raduni delle Sentinelle in Piedi

Vito Salinaro martedì 7 ottobre 2014
A Bologna come a Torino, ad Aosta come a Napoli. Difendere pacificamente la famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna, e la stessa libertà di espressione, in Italia può costituire un rischio per la propria incolumità. Al punto da scatenare, contro i gruppi delle 'Sentinelle in piedi' (il movimento di popolo in rete aconfessionale e apartitico), episodi di intolleranza e, in molti casi, di vera e propria aggressione fisica. Le Sentinelle manifestano in piazza, in silenzio, leggendo un libro. Sono nate per difendere «la libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto» che, creato per tutelare le persone omosessuali da atti di violenza, «non specifica cosa si intenda per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione». Per il momento, però, a pagare atti di violenza a causa di un’opinione, sono proprio le Sentinelle.  Anarchici, estremisti di sinistra, contromanifestanti, appartenenti a centri sociali, si sono resi protagonisti, domenica, di urla e spintoni (Torino), lancio di uova (Napoli), aggressioni fisiche (Bologna). Nel capoluogo emiliano, la presenza di elementi di Forza Nuova non ha fatto altro che accrescere la tensione dei contromanifestanti che hanno riversato la rabbia contro Sentinelle e forze dell’ordine. «Intollerabile», ha tuonato il questore Vincenzo Stingone. «La Digos – ha aggiunto – ha identificato alcuni autori delle violenze, altri verranno denunciati». Intanto la Procura attende «il rapporto della Digos che sta ricostruendo le concitate fasi dell’accaduto »; lo ha detto il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini. Al momento, ha dichiarato il pm, «le uniche cose certe sono le ferite riportate da due poliziotti». Per il sindaco di Bologna, Virginio Merola, «che sia Forza nuova, i centri sociali o le Sentinelle, non c’è niente che giustifichi la violenza».  A «chi ci ha contestato in maniera così aggressiva – ha affermato ieri il movimento – vogliamo ribadire che è assurdo accusarci di violenza e omofobia usando la forza e slogan aggressivi. Noi dissentiamo da loro ma non ci sogneremmo mai né di insultarli né di alzare un dito. Siamo in piazza per la libertà di tutti», hanno dichiarato le Sentinelle, per le quali i «bambini hanno diritto ad avere un papà e una mamma» e «la famiglia resta la cellula base della società». Gli attacchi da parte di «facinorosi che percuotono gli altri accusandoli di essere fascisti» sono stati fermamente condannati dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Luigi Negri, che ha denunciato una «progressiva riduzione dei margini di libertà nel Paese». Non a caso «questa notizia è stata evidentemente e volutamente eliminata da molti». Tensione domenica anche a Milano, Brescia, Cremona e Lecce. A Rovereto ( Trento) alcune decine di anarchici hanno aggredito le Sentinelle che hanno stigmatizzato l’assenza delle forze dell’ordine. Un sacerdote è stato fatto oggetto di lancio di uova, è stato percosso, gli sono stati sottratti e distrutti effetti personali, mentre un portavoce delle Sentinelle ha subito contusioni al volto. A Bergamo un 31enne agghindato da nazista dell’Illinois si è messo in prima fila durante la manifestazione pacifica ma non per sostenere la battaglia contro la legge anti omofobia e contro l’estensione dei diritti alle coppie gay. Ma per l’esatto contrario. È stato portato in questura. Rischia una denuncia per apologia del fascismo. Il 'popolo in rete' ha ricevuto la solidarietà di numerosi politici. Tra gli altri, Maurizio Gasparri (Fi), Carlo Giovanardi e Alessandro Pagano (Ncd), Giorgia Meloni (Fdi).