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IL GIALLO DELLE NOMINE. Il Viminale annuncia riorganizzazione Poi la rettifica: nota partita per errore

venerdì 26 luglio 2013
Dopo la "revisione" interna disposta dal capo della Polizia a seguito alla vicenda dell'espulsione della moglie e della figlia di un leader dell'opposizione in Kazakistan, il ministero dell'Interno ha annunciato oggi la sostituzione di sette alti dirigenti, salvo poi dire che la nota era partita per errore, e ha successivamente inviato un ulteriore comunicato su una serie di avvicendamenti e nomine. La prima nota, quella che per il Viminale è partita per errore, dava notizia degli interventi decisi da Alessandro Pansa per riorganizzare il Dipartimento di Ps, come chiesto anche dal ministro Angelino Alfano nella sua relazione in Parlamento sul caso di Alma Shalabayeva e sua figlia Alua. Nel comunicato, spiegando che si tratta di decisioni "nell'ambito del progetto di riorganizzazione e in relazione agli ulteriori e specifici compiti attribuiti a Uffici del Dipartimento di Pubblica sicurezza, oltre alle necessità dettate dall'imminente raggiungimento dei limiti di età per figure di vertice", il Viminale preannunciava la nomina di nuovo capo della segreteria del dipartimento di Pubblica sicurezza al posto del prefetto Alessandro Valeri, come già chiesto da Alfano nei giorni scorsi. Valeri, ha precisato una successiva nota del Consiglio dei ministri, è stato collocato a disposizione, e sarà sostituito dal prefetto Vincenzo Panico. Ma nella lista compaiono anche altre sei importanti cariche, per cui le sostituzioni sono già iniziate: Maurizio Masciopinto direttore dell'Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale della Segreteria del Dipartimento di Ps, sarà a capo della direzione centrale degli istituti di istruzione e ufficio studi; Maria Luisa Pellizzari, reggente del Servizio centrale operativo, andrà a dirigere il Servizio studi, corsi e addestramenti della la Scuola superiore di Polizia; Paolo Maria Pomponio, reggente del Servizio Immigrazione della Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere sarà trasferito a Firenze, in qualità di reggente del servizio tecnico-logistico e patrimoniale; saranno nominati anche il nuovo direttore dell'Ufficio analisi, programmazione e documentazione, il capo della direzione centrale dell'immigrazione e della Polizia delle Frontiere, il direttore del Servizio Controllo del Territorio. In più, la ristrutturazione prevede la ridefinizione del sistema delle deleghe da parte del capo della Polizia ai vice direttori, anche per garantire "la sistematica verifica dell'attuazione delle direttive impartite dal vertice", dice la prima nota, quella poi ritirata. Il Viminale nominerà una "task force" incaricata di "redigere un regolamento per definire norme di comportamento da tenere nell'espletamento dell'attività operativa, con l'indicazione anche delle tecnologie a cui fare ricorso. Potrà in tal modo essere maggiormente garantita e resa più efficace l'azione degli operatori di Polizia".