Attualità

Vercelli. Arrestate per maltrattamenti tre maestre di scuola materna

Danilo Poggio giovedì 23 novembre 2017

Un'aula della scuola materna Korczak di Vercelli

Urla terrificanti, punizioni spropositate ed umiliazioni continue. C’era un clima di vero e proprio terrore all’interno di una sola classe di una scuola pubblica dell’infanzia di Vercelli, dove lavoravano le tre educatrici che sono state arrestate dagli agenti della Squadra mobile. Le indagini erano partite a maggio: la mamma e la sorella maggiore di un bambino di un’altra classe, insospettite dall’atteggiamento delle tre donne, avevano segnalato alla polizia quanto era capitato loro di vedere.

Per verificare la situazione, con l’autorizzazione della Procura, sono state installate undici telecamere ad alta definizione, non soltanto nelle aule didattiche, ma anche in corridoio, in palestra e nella mensa. Dalle immagini registrate, sono emersi almeno 52 episodi di maltrattamenti (venti dei quali di maggiore gravità) ai danni di bambini dai tre ai cinque anni, con schiaffi, strattoni e spinte.

Pesantissime anche le violenze psicologiche. I bambini che non obbedivano immediatamente alle richieste delle insegnanti venivano minacciati e puniti davanti a tutti gli altri, per aumentarne il senso di umiliazione: «Ti faccio girare la testa al contrario, ti faccio cadere tutti i denti, spero che ti cada la mano» sono solo alcune delle frasi registrate dai video degli inquirenti. Erano arrivate persino a chiedere agli stessi bambini di colpire i compagni, garantendo l"autorizzazione" delle maestre stesse. Il clima di terrore che si respirava in classe è stato confermato da altre maestre, genitori e persino bambini che avevano già lasciato la scuola.

Nei prossimi giorni, i bambini vittime di maltrattamenti saranno sentiti insieme ai genitori, per approfondire ulteriormente le responsabilità delle tre donne, che ora si trovano agli arresti domiciliari. Sul caso, è intervenuto il presidente Codacons, Carlo Rienzi: «Installate presto telecamere in tutte le scuole».