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Rogo a Roma. Consiglio d'Europa: più attenzione per i minori rom. Veglia di preghiera

Redazione Internet venerdì 12 maggio 2017

Un messaggio per le 3 sorelline uccise a Centocelle (Ansa)

La morte delle tre sorelle rom, delle quali due bambine, nell'incendio doloso del loro camper a Roma, ha scosso l'Europa. Il Consiglio d'Europa scrive all'Italia auspicando che le autorità prendano "immediatamente le misure necessarie per assistere i genitori e bambini sopravvissuti al rogo fornendogli un alloggio sicuro". L'istituzione di Strasburgo, attraverso un messaggio del rappresentante speciale del segretario generale per le questioni Rom Valeriu Nicolae, coglie anche l'occasione per richiamare l'Italia e "attirare l'attenzione delle autorità locali sulle condizioni di vita esasperanti nei campi di tutta Italia", perché situazioni del genere "non possono che aggravare sentimenti di insicurezza e povertà, marginalizzazione e razzismo, esponendo i gruppi vulnerabili a ulteriori pericoli". E i minori, conclude Valeriu Nicolae, sono in genere i più vulnerabili in queste situazioni.

Le indaginiProseguono intanto le indagini. Si stringe il cerchio attorno al responsabile dell'incendio del camper in cui hanno perso la vita l'altra notte le tre sorelle rom bosniache. Secondo quanto si è appreso, ci sarebbe un sospettato che è ricercato dalla polizia. Al setaccio alcuni campi nomadi della Capitale. L'ipotesi, al momento, è che il gesto sia legato a una vendetta maturata in ambienti rom.

La veglia di preghiera

Roma si è fermata per Francesca, Angelica e Elisabeth, le tre sorelle morte nel rogo del camper a Centocelle. Giovedì 11, alle 18,30, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, la Comunità di Sant'Egidio ha promosso una veglia di preghiera in memoria di Francesca, Angelica e Elisabeth, le tre sorelle rom di 4, 8 e 20 anni, morte nel tragico incendio che ha distrutto il loro camper martedì notte. Alla preghiera, presieduta da monsignor Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma sud, sono intervenute autorità cittadine, famiglie rom e cittadini.


"Abbiamo chiesto a questa città - ha spiegato il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo - di fermarsi quando tre bambini rom, figli di tutti noi, piccoli e indifesi, hanno perso la vita e accogliamo qui con affetto e commozione Mela, mamma di Francesca, Angelica e Elisabeth, e ti ricordiamo quando, ancora bambina, frequentavi la nostra scuola della pace".

Il vescovo Lojudice: troppi bambini crocifissi

"Non ci si può credere, non si può arrivare a tanto, pensiamo tutti. Ma sarebbe facile scaricare le coscienze pensando a un colpevole, uno solo. Ne siamo convinti? E le nostre responsabilità dove sono? L'amministrazione pubblica poteva fare di più, ma anche la comunità cristiana, troppo spesso presa da altre cose e troppo discriminante". Ha detto monsignor Paolo Lojudice, nell'omelia alla veglia, aggiungendo poi: "Mettiamoci in gioco perché nessun bambino muoia più in maniera così atroce, usciamo da questa chiesa impegnandoci a fare molto di più perché i piccoli non soffrano più, in nessuna parte del mondo - ha aggiunto -. Troppi bambini crocifissi".

È stato quindi letto un elenco di bambini rom morti in incidenti o incendi nei campi nomadi o in altre circostanze. Alla veglia, con il presidente di Sant'Egidio che organizza, Marco Impagliazzo, il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, il vicepresidente del Senato Rosa Di Giorgi, il prefetto di Roma Paola Basilone.

IL ROGO DEL CAMPER: I FATTI

La comunità ebraica

Anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e la presidente della Comunità Ebraica Ruth Dureghello sono intervenuti su questa tragedia. In una nota scrivono: "Condividiamo lo spirito della veglia promossa per oggi dalla Comunità di Sant'Egidio per le tre sorelle di etnia rom brutalmente assassinate nel rogo di ieri. È un dovere morale non restare indifferenti al dolore e alla sofferenza che colpiscono questa città. Qualunque siano le cause, non ci si abitui mai a tanta sofferenza".