Attualità

La storia. Una barca anti-plastica da Rimini a Venezia

Paolo Guiducci martedì 4 giugno 2019

I tre giovani "lupi di mare" che hanno realizzato la barca anti-plastica

Tremila bottiglie messe una accanto l’altra? Se sapientemente coniugate ad altro materiale di recupero, come pallet, legni da cantiere, teloni di plastica e vecchie reti da pesca, possono diventare un’imbarcazione con la quale solcare l’Adriatico. E lanciare un messaggio forte contro la dispersione della plastica in mare. L’originale iniziativa parte da Rimini, grazie alla passione di tre giovani lupi di mare: i fratelli Piero e Matteo Munaretto e Stefano Rossini. Sono loro ad aver ideato il catamarano di circa 6 metri per 3 interamente realizzato con materiale di recupero, e l’intero progetto “Mal di plastica”. L’idea è quella di sensibilizzare sul tema della dispersione della plastica in mare, ma in modo “leggero”. «Lasciamo i numeri e i dati a chi li conosce e li sa dare – assicura Matteo Munaretto –. Noi ci limitiamo a far galleggiare un segnale e far parlare del problema ma con tono più ironico, non per sminuire, ma per coinvolgere». Un primo, importante e appassionato risultato “Mal di Plastica” l’ha raggiunto coinvolgendo scuole, bambini, aziende, chi donando del materiale, chi comprando strumentazioni o materiale, chi realizzando la vela o altre parti del natante. Quasi mille bambini dell’Istituto Comprensivo Statale “Alighieri”, si sono rimboccati le maniche per fornire la parte galleggiante della barca. L’azienda Hera ha donato più di mille borracce di alluminio, poi regalate ai bambini, e diventate un orgoglio da sbandierare e soprattutto utilizzare quotidianamente. «Quando abbiamo parlato loro di dispersione delle plastiche in mare e pericoli dell’inquinamento – fa notare Munaretto – sapevano già tutto, sono preparatissimi».

Le bottiglie raccolte sono finite in dieci sacche realizzate con vecchie reti da pesca donate dai marinai di Rimini, e poi legate negli scomparti realizzati all’interno dei due scafi del catamarano. «All’occorrenza c’è pure un motore a elica a pedali realizzato dai ragazzi disabili dell’En.aip Centro Zavatta – racconta Stefano Rossini –. E per le emergenze un piccolo fuoribordo. Ma la trazione principale sarà una coloratissima vela, realizzata con i ritagli di tende da sole: sventola dall’albero di 7 metri regalato dal Cantiere Nautico Adriatico». La barca (costruita in quasi 8 mesi) è già stata ribattezzata che “catamarone riciclone”. Dopo il varo e le prove di galleggiamento, “Mal di Plastica” è salpata oggi (martedì) dalla darsena di Rimini a mezzogiorno, e arrivaerà a Venezia sabato prossimo. I tre marinai veleggeranno sottocosta – a circa 500 metri di distanza – fino all’approdo finale: la compagnia della Vela della Serenissima. «Una navigazione “Slow sail” – precisa lo skipper Piero Munaretto –, un nodo o poco più col vento in poppa. Sarà l’occasione per fare un viaggio lento, sempre visibili dalla costa, accompagnati per alcuni tratti da chi vorrà fare un pezzo di tragitto con noi, in canoa, barca, surf, così da dare vita a una carovana del mare. Avremo poi anche degli ospiti a bordo: tra questi l’attore Roberto Mercadini, che si è innamorato del progetto e ha voluto partecipare».
“Mal di Plastica” è già salpata. La singolare barca, autoprogettata e autocostruita, e un pezzo di equipaggio sabato 22 giugno saranno ospiti ad Al mèni, la manifestazione enogastronomica di Rimini, quest’anno edizione plastic free.