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Terrorismo. Arrestato in Puglia 23enne «pronto a morire per la razza bianca»

Redazione Internet giovedì 27 ottobre 2022

Un giovane pugliese è stato arrestato dalla polizia in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura, con le accuse di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Secondo l'accusa, l'uomo, di 23 anni, agiva in Italia come "lupo solitario" ed era pronto a "passare all'azione" e al sacrificio estremo "a difesa della razza bianca"; è ritenuto un appartenente all'organizzazione terroristica suprematista statunitense "The Base" e nella chat di Telegram "Sieg Heil" ha condiviso un video nel quale, così è riportato negli atti giudiziari "verrebbero rivolte minacce di morte alla senatrice Liliana Segre".

Le indagini sono state avviate nel 2021 dalla Digos della Questura di Bari e dal Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - Ucigos - nell'ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra, collegati appunto al canale Telegram "Sieg Heil". Grazie a intercettazioni ambientali e analisi telematica dei device sequestrati nel corso di perquisizione domiciliare eseguita presso l'abitazione dell'indagato, le indagini hanno consentito di documentare l'appartenenza del ragazzo all'organizzazione terroristica suprematista statunitense 'The Base'.

Il giovane arrestato aveva la disponibilità di armi in casa e voleva "passare all'azione". Dalle indagini emerge che l'arrestato aveva nella propria disponibilità, una carabina, una pistola a pallini, una balestra, armi da taglio e mazze. Aveva diffuso messaggi nella chat nei quali affermava che era in grado di procurarsi altre armi rubandole, acquistandole sul mercato nero o aggredento guardie giurate. Sulle armi e sulle custodie sono state trovate iscrizioni con l'alfabeto runico - tra cui la "runa othala" - e i nomi dei suprematisti responsabili di attacchi terroristici, Traini, Breivik e Tarrant.

L'analisi dei supporti informatici ha evidenziato, inoltre, spiega una nota, riferimenti alla volontà di procurarsi armi, nonché la capacità di costruire 'ghost gun' da realizzare in prospettiva attraverso l'acquisto di una stampante 3D. L'indagine ha permesso di interrompere l'azione criminale del giovane suprematista radicalizzatosi attraverso il web, entrato in contatto con il leader dell'organizzazione terroristica 'The Base', che, considerandolo parte del disegno terroristico collettivo, lo ha indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia e affinché lo stesso proseguisse nell'attività di proselitismo sul territorio nazionale.