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L'affondo. Tria a Salvini: per la manovra "trumpiana" ci vuole il dollaro

Redazione Romana martedì 18 giugno 2019

"Una manovra trumpiana implica avere il dollaro, e noi abbiamo l'euro". Così il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, rispondendo a Londra, a margine di un incontro con investitori della City, ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle parole di ieri di Matteo Salvini da Washington sulla necessità di prendere esempio dalla politica di Trump. "A parte questo - ha proseguito Tria - la nostra manovra è quella che abbiamo deciso e approvato". Basata su "una politica fiscale prudente, ma compatibile con la necessità di crescere di più". In questo ambito, la flat tax e il salario minimo "non sono rumori elettorali, ma provvedimenti importanti: il problema è vedere come si disegnano e i temi in cui si attuano". "Il perimetro" entro cui si possono realizzare è quello "del quadro di finanza pubblica già approvato dal Parlamento" nell'ambito della manovra, ha precisato.

Nuova secca bocciatura per i mini-bot proposti da Lega e M5s: "Su questo argomento voglio essere chiaro, non credo che verranno introdotti", ha detto il ministro definendoli uno strumento "pericoloso e non necessario". Non è un mistero che in Italia "la situazione macroeconomica non è molto buona" ha poi affermato il ministro, ribadendo di essere "fiducioso" per quanto riguarda "la discussione in atto con la Commissione europea" e sul fatto che "riusciremo a raggiungere un accordo" per evitare la procedura d'infrazione per deficit eccessivo.

Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio all’assemblea annuale di Confartigianato invita ad "assicurare la solidità dei conti”, condizione “essenziale per la tutela del risparmio e l'accesso al credito, per sostenere l'economia reale e lo sviluppo di nuovi progetti per la valorizzazione dei nostri territori, per creare lavoro di qualità e una crescita inclusiva".